Quando si parla di Italia e Francia, si parla di un classico dello sport non solo europeo ma anche mondiale: basti pensare che negli ultimi dieci giorni le due nazionali si sono scontrate agli Europei di pallanuoto, sia femminile che maschile, nonché ai Mondiali maschili di volley, queste ultime due entrambe ai quarti di finale. Per non parlare del calcio, in cui Italia-Francia rievoca soprattutto la vittoria del Mondiale del 2006 da parte degli Azzurri di Marcello Lippi ai rigori. E la sfida si riproporrà agli Europei di basket tra le selezioni di Gianmarco Pozzecco e Vincent Collet nella cornice della splendida Mercedes-Benz Arena di Berlino; quarti di finale, proprio come successe lo scorso anno alle Olimpiadi di Tokyo, quando vinsero i transalpini, i quali sarebbero poi arrivati a giocarsi la finale contro gli Stati Uniti, portandosi a casa la medaglia d’argento.
Da allora, le due nazionali si sono sfidate altre due volte, lo scorso agosto in amichevole, con due vittorie dei francesi: la seconda, molto larga, la prima di un solo punto. Già allora, il canovaccio era molto chiaro: Gobert top scorer per la Francia, Fontecchio per l’Italia. Sono sicuramente loro due i nomi da copertina per presentare questa sfida: il transalpino, fresco di passaggio dagli Utah Jazz ai Minnesota Timberwolves, si distingue non solo per i suoi 14 punti di media a EuroBasket 2022, ma anche per gli oltre dieci rimbalzi a partita, a sottolinearne la grande esplosività atletica. Negli ottavi contro la Turchia, Gobert si è dovuto superare sfoderando una prestazione da 20 punti e 17 rimbalzi per tenere a galla i suoi, che hanno ceduto di schianto nel terzo quarto mettendo a serio rischio il passaggio del turno, conquistato poi all’overtime con un solo punto di vantaggio. Chi si è dimostrato maturo per il grande salto in NBA è proprio Simone Fontecchio, il quale, ormai, non ha davvero più bisogno di presentazioni.
Sarebbe, però, un errore concentrare tutta l’attenzione su Gobert, perché la Francia può disporre di altre, notevoli, frecce al proprio arco. Non si può, infatti, ignorare il pericolo portato da Fournier, che cerca e trova spesso il tiro, anche se è stato parecchio impreciso contro la nazionale anatolica; e poi Heurtel e Yabusele. La vittoria di misura sulla Turchia non va certo sottovalutata, perché, passata la paura, è lecito aspettarsi tutt’altro spirito dai ragazzi di Collet.
Ma, allo stesso tempo, non si può ridurre l’Italia solo a Fontecchio. Nicolò Melli è un altro che si è caricato la squadra sulle spalle, così come Achille Polonara, solo per fare due nomi di giocatori ampiamente in doppia cifra come media punti e importanti anche ai rimbalzi, a compensare la pesantissima assenza di Danilo Gallinari. Sì, perché il percorso dell’Italia non è certo stato privo di difficoltà, a partire proprio dall’infortunio rimediato dal Gallo nell’ultima partita prima della rassegna continentale, passando da quella brutta, bruttissima sconfitta contro l’Ucraina che ha rischiato di compromettere tutto già ai gironi. Ma è proprio dopo aver toccato il fondo, che la Nazionale di Pozzecco è riuscita a risollevarsi.
Il ct azzurro ha così riscoperto, in colpevole ritardo, un Alessandro Pajola in forma smagliante, con il suo senso tattico e la sua intelligenza a dare una mano fondamentale in difesa e nella pulizia di gioco. E, infine, impossibile non nominare Marco Spissu: il sassarese, nel miracolo sportivo compiuto contro la Serbia, ha sfoderato percentuali incredibili dall’arco, concludendo con 22 punti all’attivo. E chissà che la chiave della partita non si trovi proprio sulla precisione nei tiri dal perimetro. D’altronde, già contro la Serbia gli Azzurri hanno dato prova della capacità non solo di liberarsi bene per il tiro dalla distanza, ma anche di essere in grado di convertire con buone percentuali. Grande presenza in area lungo tutto l’arco del match e precisione dall’arco: queste, pur con un’eccessiva semplificazione, sembrano essere le due armi su cui dovranno puntare gli azzurri. Fontecchio, Melli, Datome, Polonara, lo stesso Spissu e volendo anche Ricci e Tonut per dare respiro ai “titolari”: l’Italia è pronta e ha le potenzialità per provare l’ennesimo miracolo sportivo.