Serie A

Fabbri, una serata da incubo: Var, proteste, rigori ed espulsioni. A Genova è caos

Michael Fabbri
Michael Fabbri - Foto LiveMedia/Alessio Tarpini

Dopo un buon Lazio-Inter, Michael Fabbri di Ravenna incappa in una serata davvero difficile. A Genova, in un Marassi infuocato, per Sampdoria-Milan l’arbitro non brilla per usare un eufemismo. Tantissimi gli episodi da rivedere, tanti i dubbi e una gestione del match tutt’altro che brillante. Al diciassettesimo minuto il primo grande errore della serata: Leao protegge palla, allarga leggermente il gomito e l’arbitro non solo fischia fallo ma ammonisce il fuoriclasse portoghese, una decisione davvero discutibile. E sarà anche un’ammonizione pesante visto che al 47′ Leao prova la rovesciata ma prende in testa Ferrari, è gioco pericoloso: cartellino giallo indiscutibile che fa il paio con quello del primo tempo, rosso. Nel mezzo un gol di De Ketelaere annullato al Var per fuorigioco attivo di Giroud, decisione corretta.

Dall’espulsione di Leao Fabbri sembra perdere la partita di mano: regolare il gol del pareggio di Djuricic (il giocatore doriano è davanti a tutti i difendenti ma dietro la linea del pallone), poi l’arbitro si perde un fallo di mano netto di Villar. Viene richiamato al Var e non può far altro che fischiare rigore ammonendo il giocatore della Samp. Nel finale gli animi si surriscaldano, Kjaer frana su Sabiri: intervento scomposto, lontano dalla palla, in ritardo e i dubbi sono pochi, è rigore. Ma Fabbri non fischia, Abisso al Var lascia la decisione del campo e la situazione degenera minuto dopo minuto. Prima di un finale scoppiettante: sette minuti di recupero, tante interruzioni. Il patatrac al 95′: Theo Hernandez cade, l’arbitro fischia fallo. Giampaolo è una furia: Vaffanculo, coglione”, urla a voce alta. Espulso. Espulsi anche altri componenti della panchina, poi volano gialli tra cui Quagliarella: “Tutti fenomeni siete”, gli dice il capitano della Samp. A fine partita Giampaolo non se le tiene e anche Pioli è scontento dell’arbitraggio e del suo metro di giudizio. Di certo, per Fabbri, tutt’altro che una serata da ricordare.

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