Il grande Roberto Vecchioni cantava “Luci a San Siro”, capolavoro senza tempo che raccontava in maniera molto romantica le vicende di un giovane innamorato in una Milano color seppia anni ’70. San Siro appunto, il tempio del calcio meneghino, luogo di culto del tifo rossonero, che ha visto tra le altre, le memorabili sfide tra Milan e Juventus. Partite che hanno segnato la storia del nostro calcio. Storia di trofei e di proficua alleanza tra le due società. Poi, come per incanto qualcosa si è inceppato. Sono passati esattamente 1500 giorni dall’ultimo Milan-Juventus degno di essere chiamato tale. Era il 25 febbraio 2012, ricordato da tutti come la partita del goal ingiustamente non convalidato al rossonero Sulley Muntari. Sono passati 4 anni da quella sfida, ma la sensazione è che ne siano trascorsi molti di più.
Le due società hanno intrapreso dei percorsi diametralmente opposti: i rossoneri viaggiano in economy, cambiando guida tecnica ogni 12 mesi, setacciando il mercato tra parametri zero e improbabili ritorni di fiamma. I bianconeri sono seduti in prima classe, forti di un fatturato che nella passata stagione ha superato i 300 milioni di euro, grazie alla creazione del primo stadio di proprietà nel panorama calcistico italiano: lo “Juventus Stadium”. Fattore che ha assunto un ruolo fondamentale nella crescita della società piemontese, portando risorse economiche importanti. Risorse che hanno permesso ai bianconeri di fare razzia nel mercato delle giovani promesse italiane di belle speranze, costruendo un esercito di giovani calciatori sparsi nello stivale, pronti a far ritorno nella base bianconera a maturazione avvenuta. Ultimo esempio in ordine cronologico è quello riguardante l’acquisto del bomber del Como, nonché figlio d’arte, Simone Andrea Ganz, scaricato dal Milan 2 stagioni fa e acquistato ora dai bianconeri in ottica futura. E’ proprio nella programmazione a lungo termine, dove si è creato un gap che pare ad oggi incolmabile tra le due società.
Domani sera andrà in scena la 220esima sfida tra le due squadre. I tifosi del Milan si augurano che San Siro non sia di nuovo teatro di saccheggi da parte dei cannibali juventini, ma la storia parla chiaro. I bianconeri hanno vinto le ultime 7 partite contro i rossoneri, dato storico mai successo prima e salvo grandi sorprese, l’esito del match di domani sera sembra destinato ad allungare questa striscia positiva per la Juventus. Proprio oggi il portierone della Nazionale, Gigi Buffon, ha descritto la sua come una “squadra epocale”, destinata ad entrare negli almanacchi conquistando lo storico quinto scudetto di fila. E il Milan dov’è? Non lo sanno neanche dalle parti di Milanello, dove si perde più tempo a trovare i colpevoli di una stagione –l’ennesima- fallimentare, piuttosto che partire dalle fondamenta mettendo sotto contratto un direttore sportivo all’altezza, in modo tale da non ripetere più gli erroracci imperdonabili visti nell’ultimo lustro.
Dunque, il Diavolo è all’inferno e spera di uscirne quanto prima, conscio che la stagione in corso è salvabile solo conseguendo la vittoria in Coppa Italia, dove in finale i rossoneri affronteranno guarda caso, proprio la Juventus.