Mondiali Qatar 2022

Mondiali 2030 in Arabia Saudita? Amnesty International: “Basta errori come Russia 2018 e Qatar 2022”

Amnesty International si schiera contro la possibilità della candidatura dell’Arabia Saudita per i Mondiali di calcio maschili nel 2030. Il paese mediorientale, che è stato ampiamente criticato per i suoi precedenti in materia di diritti umani, sarebbe interessato ad ospitare le finali del centenario insieme a Egitto e Grecia. Per Amnesty la Fifa deve applicare rigorosamente i suoi criteri sui diritti umani. Felix Jakens, responsabile delle campagne degli individui a rischio di Amnesty UK, ha preso la parola: “Dopo l’acquisto del Newcastle, la messa in scena dei combattimenti di Anthony Joshua e la controversa impresa di golf LIV, sembra quasi inevitabile che anche l’Arabia Saudita cercherà di ospitare la Coppa del Mondo 2030 come una sorta di coronamento delle sue operazioni di ‘sportwashing”.

E ancora: “Sotto Mohammed bin Salman, lo ‘sportswashing’ saudita è andato in tilt proprio nel momento in cui i diritti umani si sono deteriorati in modo allarmante. Se l’Arabia Saudita diventa un candidato ufficiale per la Coppa del Mondo 2030, la Fifa dovrebbe evitare gli errori commessi con Qatar e Russia e garantire che ci sia una valutazione rigorosa dei rischi per i diritti umani nell’assegnazione del torneo a Riyadh. Per come stanno le cose, è praticamente impossibile vedere come la Fifa possa far quadrare i terribili diritti umani dell’Arabia Saudita con i propri principi e responsabilità sui diritti umani”. Anche Spagna e Portogallo sono interessate ad ospitare le finali tra otto anni, mentre l’Uruguay – che ha ospitato le finali inaugurali nel 1930 – dovrebbe fare un’offerta insieme ad Argentina, Cile e Paraguay.

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