Ripartire, con uno sguardo al turn over. Ma senza rivoluzioni, perché la notte di Bodo è ancora fresca nella memoria. Dopo la batosta di Udine la stagione europea della Roma parte dalla Bulgaria, contro il Ludogorets (giovedì, ore 18:45), dove i giallorossi si presentano con la patch della vittoria in Conference League. “Ci siamo qualificati con un trofeo e con il sesto posto. Abbiamo due motivi per stare qui e ce lo meritiamo – ha detto Mourinho in conferenza stampa -. Abbiamo il massimo rispetto per il Ludogorets e l’Helsinki. Il calcio europeo è diverso, ci sono spesso risultati a sorpresa anche in Champions. Non vogliamo risparmiare giocatori in vista del campionato. Vogliamo vincere”. Niente turn over, o quasi. Due big sono rimasti a casa: Rick Karsdorp e Tammy Abraham. L’esterno è reduce dalla brutta prestazione di Udine e non è al meglio, l’inglese ha subito alla Dacia Arena un trauma contusivo alla spalla sinistra. Spazio a Celik e Belotti contro una squadra che è un mix tra giocatori locali e sudamericani. “Difficile prevedere lo stile di gioco del Ludogorets, è una squadra esperta in Europa con un gruppo equilibrato – aggiunge Mourinho -. Ci aspettiamo difficoltà. Ma non siamo qui per turismo. Vogliamo vincere”.
Il poker subito contro l’Udinese ha ridimensionato ambizioni e obiettivi. Ma non la passione. Contro l’Atalanta è stato annunciato l’undicesimo sold out consecutivo, mentre si prepara l’esodo ad Empoli. Poche centinaia di tifosi saranno anche in Bulgaria. Poche novità di formazione, ma sostanziali. Tra i pali tocca a Mile Svilar, uno che stregò Mourinho quando aveva poco più di 18 anni in un Benfica-Manchester United. Rui Patricio – tra i peggiori con l’Udinese – si gode un turno di riposo. A centrocampo è ballottaggio tra Bove e Camara con l’azzurrino favorito. Straordinari per gli altri titolarissimi: Mancini, Smalling, Ibanez, Cristante, Pellegrini e Dybala. Sul fronte d’attacco tocca ad Andrea Belotti che in Europa ha segnato 6 su 6 partite nei preliminari. Quella in Bulgaria sarà il suo esordio nel torneo vero e proprio. Mou si affida alla voglia del Gallo per rilanciare una Roma ferita nell’orgoglio.