“Se Cortina verrà ricordata un giorno per un’edizione sostenibile dei Giochi Olimpici invernali, lo sarà per l’edizione del 1956 e non certo per quella del 2026”. Si è espressa così Orietta Vanin, sul blog di Beppe Grillo, in merito ai Giochi Olimpici invernali di Milano-Cortina 2026. “Quando sono stati assegnati al binomio Milano-Cortina si disse che l’Italia aveva vinto sulla concorrenza grazie alle caratteristiche innovative della manifestazione: sarebbero state Olimpiadi “green, sostenibili, diffuse e low cost”. Tutti questi requisiti erano stati richiesti esplicitamente dal CIO, da un lato per soddisfare le continue richieste da parte dell’opinione pubblica mondiale, dall’altro allo scopo di agevolare la candidatura di nuove città. sempre più spaventate dagli oneri legati all’organizzazione di grandi eventi internazionali”. La senatrice del Movimento 5 Stelle ha poi continuato: “Tuttavia, un po’ alla volta e quasi in sordina, si è assistito a tutta una serie di leggi e decreti-legge di finanziamento e rifinanziamento dei Giochi che, a tutt’oggi, hanno portato l’importo economico a carico dello Stato ad oltre 2 miliardi di euro”.
La senatrice ha proseguito analizzando le problematiche causate dai numerosi lavori e costruzioni: “I progetti presentati prevedono la demolizione di uno degli emblemi dei VII Giochi Olimpici invernali (Cortina 1956), la storica pista da bob “Eugenio Monti” che ha le sue origini nel lontano 1923, e la radicale trasformazione del trampolino “Italia” che verrà riconvertito in una carnevalesca “Medal Plaza”, mentre lo storico Stadio olimpico del Ghiaccio già è stato rovinato”all’inizio degli anni Duemila con la costruzione della copertura in acciaio dall’improbabile tinta bluette”.