“Ruud? Ci conosciamo bene, abbiamo giocato diverse volte e per certi versi ci somigliamo, perché entrambi cerchiamo di prendere l’iniziativa. Dovrò provare a sfruttare le mie armi, dovrò servire bene e farlo correre, prima che lui faccia correre me…”. Lo ha detto Matteo Berrettini ai microfoni di Supertennis da New York in vista dei quarti di finale degli Us Open contro il norvegese Casper Ruud. “Sono contento di come il mio fisico sta reagendo alle condizioni non semplici di New York. Fa caldo e c’è umidità, ma anche dopo cinque set mi sento bene, sono fresco e in condizione per dare il massimo. Questo è un dato molto positivo rispetto al passato”, ha aggiunto l’azzurro.
E ancora: “Tecnicamente invece so di avere margini per giocare meglio, devo essere più continuo e essere più incisivo al servizio. Contro Ruud dovrò alzare il livello per andare avanti, ma ne sono consapevole”, ha dichiarato Berrettini. Poi sul sogno Wimbledon spezzato dalla positività al Covid: “Per me si tratta di un tema particolarmente sensibile. Ho avuto la fortuna di non perdere persone a me care, ma conosco persone che hanno patito questa tragedia. Per questo, quando ho avuto febbre, sono andato subito a fare il test, per non mettere a rischio nessuno“, ha raccontato. “Inoltre, penso di aver fatto la scelta giusta perché giocando in condizioni così, senza energie e senza poter recuperare al meglio, non avrei permesso al mio corpo di dare il massimo e magari avrei compromesso i tornei successivi. Saltare uno Slam è sempre un peccato, ma sono covinto di aver preso la decisione migliore”, ha concluso.