Prima l’innegabile fortuna, poi la dea bendata chiede il conto e costringe, si fa per dire, Max Verstappen a sudarsi una vittoria comunque quasi mai in discussione. Il campione del mondo in carica trionfa anche in Olanda nella sua pista di casa e mette sempre di più le mani sul bis iridato, visto che il vantaggio è ora siderale e sfonda quota cento. Altro che pensione però, qui questo giovanotto di appena venticinque anni sta sbaragliando un’altra volta la concorrenza, e questa volta ha dovuto dimostrare ancora una volta a tutti che non si è un campione per caso.
Già, perché dopo metà gara per l’olandese sembrava una formalità portarla a casa, ma ecco che la strategia estremamente aggressiva della Mercedes paga i dividendi e la gomma bianca vola. Ne consegue che per Hamilton e Russell c’è una sola sosta ed è già effettuata, mentre Verstappen, che ha meno di venti secondi di vantaggio sul sette volte campione, deve fermarsi di nuovo. E qui c’è l’episodio fortunato: un pasticcio di Tsunoda, che prima si ferma, poi riparte, poi si ferma di nuovo in pista, porta alla virtual safety car, e allora Max può fare il pit stop dimezzando le tempistiche e resta al comando, peraltro con gomme fresche. La gara sembra di nuovo saldamente nelle sue mani, e scivola invece da quelle di Leclerc, che era stato richiamato ai box proprio nell’unico giro pulito tra i due problemi occorsi a Tsunoda: sfortuna, ma anche troppo precipitosi dal muretto, e così per il podio servirebbe un miracolo.
Che si palesa, e il discorso vale per tutti e cinque i piloti alle spalle di Verstappen, quando anche Bottas si pianta: serve la safety car, quella vera, e questo vuol dire che si può andare ai box e perdere una manciata di secondi. Rientrano sia Verstappen che Russell e montano le rosse, tornando in pista alle spalle di Hamilton, che però monta ancora le gialle usurate. Ed è fortissimo il dejavu, perché è la situazione identica a quella di Abu Dhabi che ha deciso lo scorso Mondiale all’ultimo giro. Hamilton davanti ma con gomme vecchie e gialle, Verstappen dietro con le rosse freschissime. E così, alla ripartenza, senza neanche il DRS, l’olandese svernicia il britannico e va a vincere. Hamilton inevitabilmente perde posizioni e consente a Leclerc, magra consolazione, di fare di nuovo capolino su un podio nel Circus.
La Ferrari, comunque, ancora una volta è bocciata: partendo dalla P2 e P3, terzo e ottavo posto non è un buon risultato. Già, ottavo posto, quello di Sainz al quale succede di tutto: il muretto lo richiama per i box non dando tempo ai meccanici di schierarsi nella piazzola, la conseguenza è che manca una gomma e si perdono dieci secondi. Poi, un sorpasso in regime di bandiera gialla concluso dallo spagnolo quando ormai non poteva evitarlo, sul quale per fortuna i commissari sorvolano, altrettanto non possono però fare sull’unsafe release al cambio gomme che costa cinque secondi di penalità. E fra una settimana c’è Monza: per non infliggere un’altra delusione ai tifosi, bisognerà evitare tutto questo, e ritrovare prestazioni nei confronti non solo della Red Bull, ma anche della Mercedes.