“Basta guardare il curriculum di Cahill, che era accanto a Hewitt, Agassi e Halep quando erano i numero uno. Sono sicuro che farà credere a Sinner di più nelle sue possibilità. Lo vedo vincere un paio di Slam”. Parola di John McEnroe, intervistato da Marca prima degli US Open. Tanti i temi trattati. A partire dal fenomeno Carlos Alcaraz, che ha “qualcosa che gli altri non hanno” e “il fuoco dentro”. Per lui il tennis maschile è entrato in una “fase Wta”, in cui non ci sarà un dominio di un paio di campioni, ma saranno in tanti a giocarsi gli Slam. “È chiaro che nessuno dei giovani di oggi si avvicinerà a quello che abbiamo visto con Nadal, Federer e Djokovic, che sono delle vere leggende – dice – Se devo stare con uno, è Alcaraz. È un atleta straordinario, ma allo stesso tempo non è molto alto se lo confronti a Zverev o Medvedev. Quasi tutti i nuovi giocano allo stesso modo, con uno schema di tennis veloce, ma Carlos ha qualcosa di diverso. Penso che il trend del circuito maschile sarà come quello della WTA, con molti giocatori che vinceranno. Sembrava che Daniil sarebbe stato un giocatore coerente, non so se è per la guerra… ma non so che gli sta succedendo esattamente. Tra i favoriti per la vittoria degli US Open metto Borna Coric per come ha giocato ora a Cincinnati. Zverev e Federer non giocano, e nemmeno Djokovic, Rafa sta uscendo da un infortunio addominale e con Kyrgios non lo sa mai. C’è un elenco di un massimo di 15 nomi che possono arrivare alle fasi finali”.
Poi si passa a Djokovic e McEnroe ribadisce: “Penso che sia stupido che non lo lascino giocare gli Us Open. Io mi sarei vaccinato al suo posto, ma bisogna rispettare il suo modo di pensare. Conviviamo con la pandemia da due anni e mezzo e che non gli permettano di partecipare lo considero uno scherzo. Ciò che è evidente è che quando Djokovic non c’è, il grande beneficiario è Nadal. Alla parte tennistica va aggiunto l’aspetto mentale. Non è facile allenarsi senza sapere quando o cosa sarai in grado di giocare. Gli ci sono voluti quattro mesi per riprendersi dopo tutto quello che gli è successo in Australia a gennaio”.