La diciottesima tappa del Giro 100, la seconda più dura di questa edizione, incorona Tj Van Garderen (BMC). Le Dolomiti hanno fatto da scenario all’epica fuga dell’americano, finalmente protagonista dopo le deludenti prime settimane. Secondo arriva ancora una volta lo sfortunato Landa (Team Sky), terzo Thibaut Pinot a 8”. Tom Dumoulin non sbaglia nulla e conserva la maglia rosa senza patemi.
LA FUGA A 19 – La corsa si agita fin dal chilometro zero con molteplici tentativi di fuga. Poco dopo essere transitati sotto lo striscione dei 100 all’arrivo in testa alla corsa si crea, tra scatti e contro-scatti, un plotone di attaccanti formato da 19 uomini. Tra questi si segnala la presenza dello spagnolo Landa Meana (Team Sky), secondo nel tappone di martedì dello Stelvio, e di due importanti gregari di Nairo Quintana: Andrei Amador (Movistar) e Winner Anacona (Movistar). Sul Passo Valparola, la seconda asperità di giornata, Vincenzo Nibali decide che il ritmo imposto dalla Sunweb, la squadra della maglia rosa Tom Dumoulin, è troppo blando e piazza tre dei suoi uomini in testa al gruppo. A dar manforte al forcing della Bahrain Merida (la squadra di Nibali, ndr) sopraggiunge anche la Orica di Adam Yates, che impone un’andatura decisa. Ne pagano le conseguenze sia Tom Dumoulin, rimasto con un solo compagno di squadra, che il vantaggio dei battistrada, sceso sotto i 2 minuti.
LA LOTTA PER LA “ROSA” – All’attacco del terzo GPM di Passo Gardena, Quintana rompe gli indugi e libera finalmente tutte le potenzialità del suo team, non più solo sulla carta il più organizzato nelle tappe montane. Gli effetti sono immediati: Dumoulin perde l’ultimo uomo e prova la solitudine del numero uno, Bob Jungels entra in crisi ed esce definitivamente di classifica. Dopo aver fatto sudare gli altri, il colombiano si muove in prima persona ai 53 dal traguardo e fa il vuoto, servendosi anche dei Movistar mandati in avanscoperta (Amador e Anacona, ndr). Gli altri big all’inizio restano a guardare. Il primo a reagire è Vincenzo Nibali, che resta sulle sue per 500 metri, dopodiché sceglie di scattare ed è il primo a riprendere Quintana. Su di loro, però, rinviene anche Tom Dumoulin grazie ad un chilometro e mezzo finale di salita impressionante.
IL FINALE – Tutti i grossi calibri arrivano compatti all’ultima salita prima del traguardodi Ortisei, quella di Pontives. Tra i battistrada si avvantaggiano in due: Landa Meana (Team Sky) e Tj Van Garderen (BMC). Nel tratto più duro dell’ascesa, a 6,4 km dal traguardo, Quintana tenta di nuovo un attacco ma senza convinzione e viene subito ripreso. L’attendismo generale viene rotto dallo scatto della maglia rosa Tom Dumoulin, che dimostra di essere in controllo totale della corsa. Il finale di tappa è surreale: i primi 3 della generale (Nibali, Quintana, Dumoulin ndr) si guardano a vicenda, mentre gli altri uomini di classifica se ne vanno. Sul traguardo Tj Van Garderen beffa il compagno di fuga Landa. Ad 8” arriva Thibaut Pinot, che guadagna 57” a Nibali, Quintana e Dumoulin, sempre più padrone di questo Giro.
PAGELLE
Tj Van Garderen 9: riscatta il suo Giro grazie ad una grande vittoria, beffando grazie ad una maggiore velocità in volata il Toto Cutugno del ciclismo, Mikel Landa. La prima affermazione in una corsa a tappe di tre settimane, un’impresa che può sbloccarlo mentalmente.
Thibaut Pinot 8,5: approfitta dell’eccessivo attendismo dei primi 3 in classifica generale e si rilancia prepotentemente in proiezione podio finale. Guadagna quasi un minuto su Nibali e Quintana. Può essere la mina vagante dei prossimi giorni, viste le buone qualità da crono-man.
Vincenzo Nibali 5,5: dopo l’impresa di Bormio, Vincenzo ritorna sulla Terra. Non prova mai l’attacco deciso per lo scacco matto al Re olandese. Le gambe non giravano come sperato, ora si fa maledettamente dura. Il sogno rosa è sempre più lontano.
Nairo Quintana 5: l’unico ad averci provato con continuità sulle prime salite, ma è totalmente avulso nel finale. Prova soltanto timidamente ad infiammare la corsa sul Pontives, tanto che viene immediatamente ripreso. Se non tira fuori gli artigli nei prossimi due giorni, rischia di finire fuori dal podio.
Tom Dumoulin 10: soltanto un improvviso problema intestinale è riuscito a metterlo in difficoltà sinora. Oggi una tappa condotta da padrone assoluto della corsa, si permette persino il lusso di scattare in faccia a Quintana nella salita conclusiva.
Bob Jungels 4,5: dopo aver provato l’ebrezza della prima vittoria in volata, tasta anche la sensazione opposta, quella della crisi nera. Si stacca sul Passo Gardena quando al traguardo mancano ancor più di 55 km. Quando ti capitano giornate questa, la strada sembra poterti inghiottire con le sue pendenze. Per la top ten, ripassare il prossimo anno.
Orica Scott 5,5: tirano come pazzi sul secondo Gpm, senza apparente motivo visto che Adam Yates s’è rivelato una delle più grande delusioni di questo Giro. O i suoi compagni ripongono una fiducia sfrenata ed incondizionata nel loro capitano o le alleanze tra team iniziano a pesare. Propendiamo per la seconda ipotesi.
Landa Meana 8: protagonista assoluto dei due tapponi montani del Giro 100. Grazie a lui il regista della corsa ha potuto sbizzarrirsi con slow-motion poetici. In primo piano la sua pedalata leggera anche se intrisa di fatica, sullo sfondo gli incantevoli paesaggi alpini. Ancora una volta sfortunato nella volata finale.