Il nuotatore azzurro Gregorio Paltrinieri, nel corso di un’intervista al Corriere della Sera, è tornato a parlare dei Mondiali di Budapest, con un occhio agli imminenti Europei di Roma. In primo luogo il campione italiano ha espresso le sue sensazioni dopo la delusione sugli 800 metri iridati: “Ci sono momenti in cui credi tantissimo in te e altri in cui dubiti moltissimo. Io mi faccio un sacco di domande e spesso ho pure poche risposte. Questo è successo ai Mondiali, anche se nel fondo del mio cuore sapevo che potevo fare bene, dovevo solo riuscire a tirarlo fuori”. Paltrinieri infatti ha parlato poi della grande prestazione sui 1500 metri, che permise al campione azzurro di rifarsi dopo la delusione sugli 800. Un successo che viene spiegato così dal nuotatore italiano: “Nessuno condivideva la mia tattica di partire piano in batteria, per poi fare il grande tempo in finale. Erano tutti contrari e dicevano che era una stupidaggine, che era un rischio inutile. Solo io e li mio allenatore credevamo in questa tattica. Non lo fai mai nessuno, perché si rischia di rimanere fuori dalla finale. Però a me dà fastidio avere i miei rivali ai lati e quindi la tattica di andare lento in batteria aveva senso. Ciò infatti mi permise di rimanere fuori dalla lotta con Romanchuk e Wellbroch, non ho dato scia a nessuno e ho chiuso con il record europeo”.
Archiviati i Mondiali, ora è tempo di pensare agli Europei di Roma, nei quali Paltrinieri ha un obbiettivo ben chiaro: “L’obbiettivo è salire cinque volte sul podio in cinque gare. Certo sto provando a battere anche il record mondiale di Sun Yang, mi sto avvicinando, ho fatto 14’ 32’’, quindi sono lì manca poco”. Infine una battuta sui compagni e sul gruppo italiano attuale, che sta incantando il mondo intero: “I più giovani sono cresciuti con le mie gare, come io ho fatto vedendo Rosolino, ma giuro che loro mi insegnano tantissimo. Non c’è mai stato un gruppo che funzionasse così bene come ambiente, siamo tutti partecipi uno alle cose degli altri”.