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Vela, Banti: “Qui le donne restano escluse: c’è ancora strada da fare”

Ruggero Tita e Caterina Banti - Foto Pagliaricci/GMT

Caterina Banti, prodiera sul catamarano dorato con al timone Ruggero Tita, ha rilasciato un’intervista a ‘Repubblica’. Queste le sue considerazioni in merito alla vela: “Dopo Tokyo 2020 c’è più attenzione mediatica verso il nostro sport. Le scuole hanno fatto numeri da record, ma c’è ancora strada da fare. Nel mondo della vela, molto maschilista, le donne restano escluse. Magari con la scusa che portano sfortuna. Nella vela professionistica entri solo se sei uomo. È ingiusto perché fuori dalle classi olimpiche alle donne, anche se valgono, non viene data opportunità di crescere. Come si può migliorare se c’è un sistema che ti esclude, senza farti giocare?“. Così prosegue Banti: “Il CIO spinge per più presenza femminile. Non cerco la fama, ma parità di opportunità e di crescita per tutte le veliste italiane. In mare la collaborazione uomo-donna può funzionare e offrire una chiave di lettura per quando si torna a terra. Interessa a qualcuno?”.

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