L’Atp di Umago presenta la miglior finale possibile per la sua trentaduesima edizione. La testa di serie numero 1 contro la numero 2, il 5 al mondo (facciamo 4) contro il 10, l’1 della Race Next Gen contro il 2. Semplicemente Carlos Alcaraz contro Jannik Sinner, ancora una volta uno di fronte all’altro.
Una resa dei conti attesa probabilmente sin dalla compilazione del tabellone, con i due favoriti del seeding bravi e solidi nel far rispettare i pronostici, mai banali quando si è al giro di boa della stagione. All’epilogo croato i finalisti ci arrivano in maniera differente: Alcaraz è alla seconda finale consecutiva, Sinner è al primo torneo post-Wimbledon.
Partiamo dallo spagnolo. Dopo aver chiuso la prima settimana in top-5, da domani avanzerà in ogni caso un gradino, assestandosi alle spalle di Rafael Nadal. Il 22 volte campione Slam, però, è stato già superato nel numero di finali stagionali: con quella di Umago, Carlos si giocherà per la sesta volta un trofeo nel suo magnifico 2022. Ne ha persa solamente una in carriera: quella della scorsa settimana ad Amburgo, contro Musetti. “Ho gli incubi per i tennisti italiani”, aveva detto prima della semifinale con Zeppieri. E aveva ragione, visto che il giovane azzurro è stato capace di trascinarlo sino al terzo set prima di arrendersi (anche) ai crampi nel finale di partita. Qualche problemino anche per Alcaraz, impuntatosi con la caviglia in una corsa in avanti, ma ha assicurato a caldo che “al momento va bene, mi farò trovare pronto”.
Chi si farà trovare pronto è sicuramente Jannik Sinner, alla prima finale in carriera su terra e alla prima nel 2022. Nella testa dell’altoatesino c’è sicuramente il fresco precedente di Wimbledon portato a casa, mentre lo spagnolo si era imposto l’anno precedente sul rapido di Bercy. Una sola volta si sono incrociati sul rosso: era il 2019, nel Challenger di Alicante. Vinse Alcaraz, ma sembra una vita (tennistica) fa: Sinner iniziava a farsi largo nel circuito ed era in striscia da 16 partite consecutive (ma ancora numero 319 al mondo), l’avversario una wild card di bellissime speranze ancora senza ranking.
Jannik arriva alla finale con un percorso netto, senza perdere set per la quarta volta consecutiva: sfiderà il campione in carica, per prendersi lo scettro e sbloccarsi anche in questa stagione.