Con la Francia abbiamo provato a giocarcela a viso aperto, e non è andata bene. Anzi, è stato un disastro su tutta linea: la prestazione, il punteggio (5-1 pesantissimo da digerire), l’autostima che cala inevitabilmente. Ma, per fortuna, l’Italdonne può subito rialzare la testa e dimenticare la figuraccia contro le transalpine che sono più avanti di noi. Già, perché l’Islanda, se di sicuro è in crescita, ci è dietro, e abbiamo stavolta l’obbligo di vincere. A maggior ragione considerando che soltanto un successo può tenere le azzurre in piena corsa – e col destino nelle proprie mani – in ottica quarti di finale, dove ci giocheremo il secondo posto con tutta probabilità nello spareggio contro il Belgio dell’ultima giornata dei gironi.
Inutile nascondersi: le azzurre non puntano certo alla vittoria di Wembley, ma il sogno è quello e come per gli uomini può avversarsi senza neanche accorgersene. Ma di sicuro, l’obiettivo è quello di non trasformare un sogno in un incubo. Uscire già ai gironi sarebbe un piccolo fallimento per le ragazze di Milena Bertolini, che per quanto fatto vedere in questi anni, e per l’enorme crescita mostrata, non meriterebbero tutto ciò. E allora, ecco che battere le nordiche diventa fondamentale anche per lo stesso movimento azzurro, che tante giocatrici di livello ha sfornato in questi anni. Un ko, con conseguente eliminazione, potrebbe rallentare o addirittura arrestare qualcosa di bello. E non ci vogliamo nemmeno pensare, per cui testa all’Islanda e forza ragazze.
La voglia delle azzurre è di dimostrare di non essere quelle viste contro la Francia, ma la squadra ammirata fin dall’exploit ai Mondiali 2019. Milena Bertolini lo sa e suona la carica: “L’Islanda è una nazionale che è cresciuta tantissimo perché nel loro paese hanno fatto delle progettualità importanti sul calcio femminile e quindi incontreremo una squadra tosta. Francia? Ci siamo fatte un po’ ingolosire dai primi minuti perché sembrava che entrassimo come burro nella loro difesa e inconsciamente, anche per il percorso e le prestazioni fatte finora, abbiamo pensato di potercela giocare in quel modo. Quando parlo di umiltà intendo in questo senso, dobbiamo tener presente chi siamo, come siamo arrivate qui e quello è il nostro punto di partenza. Non vediamo l’ora di scendere in campo per dimostrare a tutti che non siamo la squadra vista con la Francia”, ha concluso.