Si possono guadagnare due-tre decimi in due curve e in un solo settore, dopo che nei primi due non solo non avevi ottenuto il miglior parziale ma neanche il proprio personale? Sì, se ti chiami Max Verstappen. L’olandese, nella pista che probabilmente gli è più cara e dove ha conquistato ben quattro vittorie, si prende una pole position clamorosa e parte col piede giusto nel weekend del Gran Premio d’Austria di Formula 1. Il campione del mondo in carica fa segnare il miglior tempo per una questione di millesimi nelle anomale qualifiche del venerdì e partirà davanti a tutti nella gara sprint che al sabato assegna otto punti al primo fino a un punto all’ottavo. Davvero irreale quanto riuscito a fare dal classe 1997 della Red Bull, visto che per come aveva iniziato il suo ultimo tentativo, sembrava tutto apparecchiato per una straordinaria doppietta Ferrari, con Leclerc e Sainz separati da pochissimi millesimi. Invece no, c’è la zampata dell’idolo di tutto il pubblico, che – aprendo un inciso – è protagonista di una caduta di stile quando esulta per il botto di Hamilton contro il muro, un po’ per vendetta dopo la Copse dell’anno scorso, e così Leclerc deve andare incontro a una piccola delusione ulteriore.
C’è però ancora tutto da stabilire in quello che è il turning point della stagione. Siamo al giro di boa, siamo in un GP in cui sono in palio 34 punti. E’ qui che la Ferrari e Leclerc devono fare la differenza, per rimettere in piedi un Mondiale che è iniziato alla grande e sta proseguendo in modo storto, ma sempre con una vettura super prestazionale alle quali sono tarpate le ali una volta per l’affidabilità, un’altra per le strategie, un’altra per gli errori dei piloti. Le ali delle Red Bull invece vanno bene ma solo a metà: col loro fuoriclasse, è nuova giornata campale che fa gridare di gioia la marea orange, mentre Perez, che si piazza comunque quarto, non viene penalizzato per evidenti track limits nel Q2 e la decisione lascia un po’ sbalorditi, ma in ogni caso il messicano non sembra un pericolo il Cavallino, troppo poco a suo agio. Così come le Mercedes, che a fronte di una macchina finalmente ben bilanciata, fa i conti con il doppio errore dei piloti, con Hamilton e Russell che finiscono entrambi contro le barriere. Bene Alpine e Haas, in top-10 con entrambi i piloti, a dimostrazione che qui i valori sono emersi nettamente al venerdì. Tutto però può cambiare nel giro di poche ore, e la gara sprint di domani sarà fondamentale per la gara standard della domenica, a sua volta cruciale nella lotta per un campionato sempre più avvincente.