In Evidenza

Berrettini forza nove: il Queen’s è ancora casa sua. E a Wimbledon ci sarà da divertirsi

Matteo Berrettini
Matteo Berrettini - foto Ray Giubilo

Matteo Berrettini vince un altro torneo sull’erba ma ormai non fa quasi più notizia. Grazie al successo ai danni di Filip Krajinovic, l’azzurro si conferma campione dell’Atp 500 del Queen’s, dove aveva già vinto dodici mesi fa, ma soprattutto continua ad infrangere record su record, portando all’ennesima potenza il suo rapporto con una superficie come l’erba, che ormai non è più un segreto. Certo, non siamo ancora ai livelli di Nadal con la terra rossa, ma i numeri non mentono e quelli del giocatore romano sono piuttosto emblematici. Nelle ultime due stagioni ha disputato ben 21 partite sull’erba, perdendone una sola (la finale di Wimbledon contro il numero uno al mondo). Sono inoltre ben 9 i successi consecutivi per Berrettini, che dopo Stoccarda ha concesso il bis sui prati londinesi, approcciando il terzo slam dell’anno, Wimbledon, come meglio non poteva.

LA CRONACA DELLA FINALE

REPLICA FINALE: A CHE ORA VEDERLA

MONTEPREMI E NUOVO RANKING DI BERRETTINI

RIVIVI LA DIRETTA

Una vittoria meritata, per nulla scontata, che consacra Berrettini come uno dei migliori al mondo su questa superficie. Sicuramente non ha l’esperienza di Djokovic, ma tolto il serbo è difficile pensare ad un giocatore che parta favorito contro l’azzurro sull’erba (forse Cilic e Nadal alla pari). Eppure Matteo non si sente arrivato, anzi cerca di migliorare giorno dopo giorno e trasforma i suoi difetti in pregi, come ad esempio il back di rovescio che sull’erba funziona alla perfezione. Nel corso di queste due settimane l’azzurro ha dimostrato che non è “solo servizio”, per quanto questo l’abbia aiutato, ma soprattutto ha provato di essere in grado di cavarsela egregiamente anche in situazioni complicate, dove risulta fondamentale soprattutto l’aspetto mentale.

IL VIDEO DEL MATCH POINT

LE PAROLE DI BERRETTINI

TABELLONE

MONTEPREMI QUEEN’S

Nonostante questo risultato non sia per niente banale e di notevole prestigio, non c’è tempo di crogiolarsi visto che Wimbledon è alle porte. Nonostante lo slam londinese non assegni punti (e Matteo, che dovrà difendere la finale dello scorso anno, scivolerà fuori dalla Top 20), c’è tanta voglia di fare bene e di misurarsi con i migliori al mondo. Molto dipenderà ovviamente dal sorteggio, visto che in teoria Berrettini potrebbe incontrare Djokovic già ai quarti e mine vaganti come Kyrgios già al primo turno. La versione del giocatore romano ammirata in queste settimana non deve però temere nessuno e può seriamente puntare in alto.

Tra tutte queste statistiche e queste belle parole, si rischia di dimenticare che prima di questa striscia di nove vittorie di fila Matteo si era assentato dal circuito per tre mesi. Costretto a sottoporsi alla prima operazione della sua vita, è rientrato come meglio non poteva, ribadendo ancora una volta di non aver centrato certi risultati nel corso della sua carriera per caso. L’Italia probabilmente non ha mai avuto un giocatore così forte sull’erba né un giocatore con un servizio così devastante, perciò non può far altro che goderselo. A prescindere dai risultati e da tutto ciò che succederà, il futuro per Berrettini appare più roseo che mai e questo fa bene al tennis italiano ma anche al tennis mondiale, che torna a beneficiare di un grande protagonista. Bravissimo Matteo, ad maiora!

SportFace