“Ho sempre pensato una partita per volta e non faccio eccezioni. La Juventus c’è, ma ci penseremo dopo la Fiorentina perché abbiamo l’obbligo di giocarla nel migliore dei modi. Sfatare il tabù? E’ quello che speriamo e che vorremmo fare, ma ci penseremo dopo la gara del Franchi. Sappiamo cosa ci aspetta mercoledì, ma adesso esigo una buona prestazione contro la Fiorentina”. Così il tecnico della Lazio, Simone Inzaghi, ha spiegato alla vigilia della sfida contro la Fiorentina in scena domani alle 18 allo stadio Franchi di Firenze, a quattro giorni dalla finale di Tim Cup contro i bianconeri. “Domani abbiamo una partita importante, per noi vorrebbe dire consolidare il quarto posto anche se troveremo una squadra che si sta giocando l’ultimo posto per l’Europa. Vogliamo arrivare alla finale con un buon risultato da Firenze, – ha sottolineato l’allenatore biancoceleste in conferenza stampa dal centro sportivo di Formello – non sarà facile ma la Fiorentina è dietro di 14 punti e questo distacco lo abbiamo meritato sul campo”.
A chi gli chiede se, in vista della sfida di mercoledì, sarà una Lazio a turnover totale, Inzaghi risponde senza mezzi termini: “A me non piace parlare di turnover, di giocatori di prima o seconda fascia. Qui tutti sono di primo livello e l’ho dimostrato sul campo, chi più e chi meno è stato protagonista di un’ottima stagione e ci ha aiutato a centrare questa finale e la qualificazione in Europa League dalla porta principale”. Qualche biancoceleste, comunque, riposerà: Federico Marchetti è ancora ai box (stagione finita) mentre Stefan de Vrij e Sergej Milinkovic-Savic resteranno a Roma per precauzione mentre Luis Alberto e Filip Djordjevic partiranno dal primo minuto. Centrata la qualificazione europea, “lo abbiamo meritato, nessuno ci ha regalato nulla, siamo stati più continui” ha precisato il tecnico, il record di punti nell’era di Claudio Lotito e di vittorie esterne, ora Inzaghi alza il tiro e punta ai migliori: “Massimiliano Allegri e Maurizio Sarri dei modelli? Non finiranno mai di imparare così come io vorrò sempre migliorarmi. – ha concluso – Fa grandissimo piacere essere paragonato poi a Tommaso Maestrelli (allenatore della Lazio del primo scudetto ndr), speriamo un giorno di ottenere i risultati che ha ottenuto lui qui”.