Calcio estero

Valencia, ecco Gattuso: “Voglio trasmettere entusiasmo, sono in un grande club”

Rino Gattuso
Rino Gattuso - Foto Antonio Fraioli

Rino Gattuso sbarca a Valencia. A poche ore dall’ufficialità, l’allenatore italiano si è presentato come nuovo tecnico del club del Mestalla: Voglio trasmettere entusiasmo. L’anno scorso sono rimasto fermo perchè non avevo voglia o forze. Ho avuto proposte di 7-8 club che ho rifiutato. Oggi sono in un grande club e voglio stare qui perchè, nonostante la difficoltà, ne varrà la pena, varrà la pena soffrire e rischiare per vincere. Qui si vive un senso di appartenenza e per questo sono orgoglioso di rappresentare il Valencia. Per me è sullo stesso livello di Napoli e Milan. Dobbiamo lottare tutti insieme ma raggiungeremo risultati incredibili”.

Tifosi apertamente contro il patron Peter Lim: “Quando lavori in un club e parli col tuo capo che ti dice tutto, fai una scelta: mi sta bene e lo accetto, altrimenti faccio come ho fatto l’anno scorso quando avevo firmato per una squadra (la Fiorentina, ndr), avevamo parlato di certe cose e poi, quando è venuto a mancare tutto quello che ci eravamo detti, sono andato a casa. So che l’ambiente ce l’ha con Peter Lim, ma io voglio essere giudicato per i risultati”.

Sul mercato: “Abbiamo parlato dei ruoli su cui intervenire, di cosa ci può servire, ma non di nomi. Voglio giocatori che abbiano il fuoco dentro, che credano che giocare nel Valencia è come giocare nel Barcellona o nel Real Madrid”.

Sulla possibile partenza di Gaya, Guedes e Soler: “Hanno un solo anno di contratto. Se non prendi provvedimenti, possono andare via a zero. Voglio parlare con loro e capire se si può trovare una soluzione, se c’è un’apertura o meno per allungare il contratto. Se vanno via ci servono 5-6 giocatori, se restano possono bastarne 2-3. Lim non mi ha detto che deve venderli per forza ma non si possono perdere giocatori di questo livello a parametro zero”.

Sulle polemiche che hanno accompagnato il suo arrivo. “Sono stato massacrato su tre episodi. Per quanto riguarda le donne, parlavo di Barbara Berlusconi che stava prendendo il posto di Galliani al Milan dopo 25 anni di lavoro e dissi che mi sembrava difficile che una ragazza di 28-29 anni potesse fare da sola tutto quello che aveva fatto Galliani. Su Boateng: dissi che lo avevano fischiato 4 imbecilli a cui non dare importanza. Ho allenato 10 giocatori di colore, sono un uomo del Sud, mi dispiace anche dare spiegazioni su questo: sono totalmente diverso da quello per cui mi vogliono far passare”.

Infine, sulla sua miastenia oculare: “E’ una malattia autoimmune che ho da 12 anni, ho detto che non posso allenare, che non posso stressarmi, ma sono tutte cose non vere. In tanti mi chiedono come faccio, posso solo essere un esempio per gli altri”.

SportFace