In Evidenza

A Glasgow la notte più lunga del calcio ucraino. Petrakov, dalle armi alla panchina, cerca Cardiff

Andriy Yarmolenko - Foto Nazionale Calcio CC BY 2.0

Il 24 febbraio 2022, mentre il calcio europeo viveva un turno qualsiasi di Europa o Conference League, Oleksandr Petrakov, Ct dell’Ucraina, imbracciava il fucile e si univa alle forze di difesa della Capitale assediata dall’esercito russo. “Se entrano a Kiev, mi troveranno lì a difenderla“, disse alla famiglia destinata all’ovest, al confine con la Polonia. Dopo mesi di sofferenze, lo sport ha posato le armi per volere del Governo. Meglio sul campo di calcio o su un ring, per rinsaldare l’unione nazionale, che sul fronte. Vale anche per la Nazionale ucraina che dopo una preparazione rocambolesca girovagando per il mondo si prepara alla semifinale di qualificazioni mondiali contro la Scozia. Chi vince, sfida il Galles per l’ultimo posto europeo ai Mondiali in Qatar. E gli occhi di un mondo che ha bisogno di belle storie, sono tutte sull’Ucraina. Ad aprile Zinchenko e compagni hanno giocato in Slovenia, poi in Germania contro il Gladbach, poi persino contro l’Empoli di Vicario che il suo piccolo lo ha fatto ospitando una famiglia a casa sua. Ora si pensa solo al calcio, contro una Scozia che al Mondiale manca persino dal 1998. La selezione di Clarke, dopo aver ritrovato l’Europeo 24 anni dopo, sogna di infrangere un altro tabù. Ma di fronte c’è un’Ucraina che sa di dover giocare la partita più importante della sua storia.

REGOLAMENTO

ORARIO FINALE

Ad Hampden Park la Scozia gioca in casa. L’ambiente però non sarà dei soliti: “Quello che stanno vivendo gli ucraini e che stiamo vedendo è orrendo, ma per 90 o 120 minuti dobbiamo separare i nostri pensieri”, ha detto il difensore del Liverpool e della Scozia Andy Robertson. Ct Clarke non cambia: spazio al 3-5-2 di casa con McTominay a fare il cane da guardia del centrocampo. Per l’Ucraina spazio al 3-4-1-2 con Malinovskyi alle spalle di Yarmolenko e Yaremchuk. Tra i pali fiducia al 37enne Pyatov. Poco tempo per le rivoluzioni e per la fiducia dei giovani. Serve l’esperienza de veterani nella notte più lunga. “Dobbiamo vincere su tutti i fronti: in guerra, sul fronte culturale e su quello sportivo”, ha detto il centrocampista della Dinamo Kiev, Oleksandr Karavaev. Per una notte il fronte sarà Glasgow, ma Petrakov spera di volare anche a Cardiff.

SportFace