Alla fine i protagonisti sono gli stessi: Manchester City, Liverpool, Gerrard. Quel che cambia è il contesto. Nel 2014 il Liverpool non vinceva il titolo da 24 anni, il City era l’inseguitrice e veniva da un secondo posto, Steven Gerrard vestiva il suo ruolo in campo. Da quella scivolata beffarda contro il Chelsea è cambiata la sua carriera, ma ha posticipato solo il ritorno al titolo alla guida di uno Jurgen Klopp che sintetizza l’ultimo giro di giostra con una frase delle sue: “Peccato che Stevie non giochi“. Steven Gerrard sarà in panchina alla guida dell’Aston Villa, giudice Premier nell’ultima giornata contro il Manchester City. Un punto separa Citizens dai Reds che si affidano all’uomo più rappresentativo della loro storia recente, che sogna lo sgambetto per chiudere la pagina più dolorosa della sua avventura da calciatore sulla sponda del Mersey e per dimenticare Demba Ba. L’Aston Villa non ha nulla da chiedere al campionato, è salvo con giornate di anticipo e ha la testa libera da pressioni. Ma fin qui sta chiudendo male con due punti in tre partite e la sconfitta tre turni fa proprio contro il Liverpool. Di fronte i Citizens che hanno perso solo una delle ultime 13 ultime partite di stagione (10 vittorie, 2 pareggi) e come se non bastasse hanno vinto ciascuno dei precedenti 11 scontri diretti all’Etihad.
Anche in casa Citizens la memoria corre. Quando si pensa al titolo assegnato all’ultima giornata, la memoria va alla stagione 2011-12 quando un gol di Aguero nel recupero fece esplodere la panchina di Mancini. Lescott parla chiaro: “La voglio più pulita, secco 3-0″, dice al Guardian. Ad Anfield un popolo aspetterà il verdetto. Prima però bisogna battere il Wolves. Klopp è a potenzialmente sole due partite da un quadriplete da leggenda. I Reds hanno già vinto due trofei in questa stagione, battendo il Chelsea in finale di Coppa di Lega il 27 febbraio e il 14 maggio in finale di FA Cup. Il Celtic – nel 1966/67 – è l’unica squadra che finora ha vinto Coppa dei Campioni, campionato, coppa nazionale e Coppa di Lega nella stessa stagione. Ma tra il dire e il fare per il Liverpool, c’è di mezzo Guardiola prima e Ancelotti poi. Superare anche solo uno dei due ostacoli rimasti sarebbe comunque la ciliegina sulla torta dell’esperienza di Jurgen Klopp ad Anfield.