Stefano Pioli ha ammesso di averlo trovato cambiato – in positivo – fin dai primi giorni di preparazione e l’upgrade mentale di Rafael Leao in questa stagione sta facendo la fortuna del Milan. Il portoghese fin dal suo arrivo in Italia aveva mostrato qualità fisiche e tecniche ampiamente sopra la media, ma una certa inclinazione all’indolenza e all’incostanza, caratteristiche che avevano fatto storcere la bocca a più di qualcuno dalle parti di Milanello. Invece Leao in questa stagione è riuscito a compiere il definitivo salto di qualità che sta trascinando il Milan verso il tricolore. Oltre a essere l’unico rossonero in doppia cifra in campionato, ciò che stupisce del ventiduenne di Almada è il suo essere decisivo nel momento clou della stagione, soprattutto nelle ultime tre giornate dove si è caricato la squadra sulle spalle nei momenti di maggiore difficoltà. A cominciare dalla trasferta di Roma contro la Lazio, quando a suon di dribbling ha stordito i difensori biancocelesti, prima di servire l’assist del pareggio a Giroud nella ripresa. Ancora più pesante la rete nel finale contro la Fiorentina che ha fatto esplodere San Siro quando sembrava ormai svanita la possibilità di successo, ma il vero capolavoro è stato quello di domenica a Verona e i due assist per Sandro Tonali che hanno ribaltato il vantaggio di Faraoni. Un’escalation di prestazioni da big fondamentali per portare i rossoneri a quattro punti dallo scudetto a due dalla fine. Pioli ora gli chiede un ulteriore sforzo per riportare il Diavolo sul tetto d’Italia undici anni dopo l’ultima volta