122 gol, 433 presenze. A 90′ dalla fine della sua storia con il Napoli, Lorenzo Insigne saluta Napoli con la sua ultima danza al Maradona. Il capitano che ha incarnato le ambizioni, le contraddizioni, la passione di un intero popolo, tra grandi prestazioni e serate storiche, grosse delusioni tra le quali la mancata permanenza fino in fondo nella lotta scudetto, dialettica non sempre serena con la tifoseria, ma soprattutto tantissimo amore per una maglia che ha indossato sempre con fierezza. Lo scugnizzo, quello che ce l’ha fatta, semplicemente Lorenzo il Magnifico: saluta il suo popolo, volerà in Canada, ma chissà che per lui non ci possa essere una seconda possibilità.
Del resto, la seconda possibilità c’è stata anche oggi, quasi come fosse un segno del destino. Certo, c’è voluta una forzatura del regolamento a livello arbitrale, visto che non appare possibile spiegare la ripetizione del rigore su cui Insigne aveva preso palo scatenando un piccolo psicodramma a livello personale con il tap-in vincente di Di Lorenzo. Insomma, col giallo e con molti dubbi il penalty si ripete: è la seconda occasione per rendere il pomeriggio trionfale, e stavolta Insigne non perdona Sirigu. E’ gol, fanno 122 in tutte le competizioni, tantissimi. Molti bellissimi, non certo oggi, dove di bellissima è l’atmosfera. Prima della partita, col ringraziamento ai suoi tifosi. Durante, con tantissimi palloni giocati e la voglia di incidere. E con lacrime sincere e una standing ovation per lui da chi non voleva assolutamente che finisse così. Ma è la sua ultima al Maradona, nella vita si fanno delle scelte.
Ci sarà spazio per salutare la squadra a La Spezia, in una partita inutile per entrambe, mentre per il Genoa, che cede 3-0, ci sarà ancora un filo di speranza nell’ultima giornata, ma solo se il Cagliari stasera non vincerà. Questo perché in caso di arrivo a quota 31 con i sardi e con la Salernitana, a prevalere sarebbe proprio il Grifone, per il quale comunque appare chiaro come la retrocessione sia soltanto rimandata. L’unico verdetto di oggi, oltre al terzo posto matematico dei partenopei, però, è uno: Lorenzo Insigne saluta il Maradona, lo fa all’87’ con un’uscita dal campo trionfale. Un popolo che gli ha voluto bene e al quale lui ha voluto bene. Una storia che tra alti e bassi ha scritto gli ultimi dieci anni di questo club.