Con ancora nell’aria lo shock della positività di Pirazzi e Ruffoni, è ufficialmente partita dalla Sardegna l’edizione numero 100 del Giro d’Italia. A trionfare nella prima tappa Alghero – Olbia, è stato Lucas Postlberger. Il corridore austriaco conquista, a sorpresa, la prima maglia rosa dell’anno. I 206 chilometri di tappa, nonostante i continui saliscendi, non presentavano particolari spauracchi altimetrici, ad esclusione dello strappo di San Pantaleo, collocato ad una ventina di chilometri dal traguardo. L’unica asperità di giornata è stata affrontata senza veemenza, pur avendo i corridori trovato vento favorevole, tanto che nessuno dei velocisti s’è staccato.
Al chilometro 2 parte già la prima fuga buona del Giro 2017. Compongono il drappello dei fuggitivi 6 uomini: Maestri (ripreso dopo un centinaio di chilometri), Benedetti, Bialoblocki, Brutt, Zhupa e Teklehaimanot. Il coraggioso tentativo fa la stessa fine delle ‘lepri’ in atletica leggera: anima la corsa per buona parte della tappa, ma viene inesorabilmente stoppato dal rientro del gruppo. Il ricongiungimento avviene a 3 chilometri dal traguardo.
Il finale di corsa vede Postlberger uscire dai blocchi. Tutti pensano ad una tirata lunga per Sam Bennett ed invece l’austriaco della Bora beffa tutti con un attacco poderoso, lanciato a 2 chilometri dal traguardo.
PAGELLE
Lucas Postlberger 9
L’uomo che non t’aspetti si conquista il centro del palcoscenico e si aggiudica la prima maglia rosa del Giro. All’uscita di una curva stretta posta a 2 chilometri dal traguardo stacca clamorosamente il resto del gruppo e con audacia riesce a portare sino al traguardo conclusivo la sua mini-fuga.
André Greipel 6,5
Il tedesco era il grande favorito di giornata, vista l’inesperienza di Gaviria e la mancanza di competitività, sulla carta, degli altri sprinter. Inoltre, le tre vittorie di tappa dello scorso anno costituivano un saldo punto di riferimento intorno alle sue probabilità di vittoria. Al traguardo arriva solo terzo
Fernando Gaviria 5
Il sogno di vestirsi di rosa, alla prima grande corsa a tappe in carriera, non s’è avverato. L’inattività protrattasi da fine marzo lasciava un grande punto di domanda sulle sue reali condizioni fisiche. Dubbi confermati sulla strada dal nuovo fenomeno delle volate che arriva dalla Colombia, solitamente terra di scalatori. Gaviria è destinato a riscrivere il profilo del ciclista in salsa Cafeteros, ma non oggi. Forse s’è fatto fin troppo ammaliare dagli splendidi scorci di mare sardi.
Giacomo Nizzolo 6
Il portabandiera azzurro della velocità in questa edizione del Giro. Dopo la serie infinita di problemi fisici che l’hanno costretto a saltare tutta la prima parte di stagione, Nizzolo affronta la corsa rosa con tutta la determinazione possibile ed un solo grande obiettivo in testa: arrivare a Milano con la maglia ciclamino addosso. Rimane nella coda del gruppo per larga parte della tappa, per poi prenderne la testa a partire dagli ultimi 9 chilometri. Da manuale. Nel finale si scioglie viste le non perfette condizioni fisiche.
Caleb Ewan 7
Dopo la vittoria ad Abu Dhabi e quelle in Australia, il piccoletto terribile della Orica-Scott si candida ad essere uno dei velocisti di prima fascia quest’anno. Vince la volta per il secondo posto su Greipel e dimostra di essere l’uomo veloce più in forma del momento.
Daniel Teklehaimanot 7,5
L’eritreo stacca i compagni di fuga nell’ascesa verso il secondo Gpm di giornata, quello di Trinità d’Agultu, grazie ad un bell’allungo. Per sua sfortuna, viene ripreso da Benedetti e Zhupa poco prima del passaggio sotto lo striscione. Si aggiudica, però, ben due traguardi volanti. Dopo aver indossato la maglia a pois al Tour del 2015, si riconquista tanti primi piani. Il simbolo di uno sport che si apre sempre più alla globalizzazione.
Cesare Benedetti 8,5
Conquista tutti e tre i Gpm previsti in questa prima tappa del Giro e si mette sulle spalle la maglia azzurra. Il miglior scalatore della centesima corsa rosa è italiano, per ora. Sul secondo traguardo ‘montano’ di giornata, il trentino della Bora-Hansgrohe beffa Teklehaimanot con uno scatto deciso a 50 metri dal traguardo intermedio. Sul terzo si rende autore di una fucilata notevole che silenzia il tentativo di rimonta dei compagni di fuga. Noto per la combattività e l’innata vena da attaccante, si prende finalmente una fetta di gloria personale.