Il Napoli torna a non subire gol in campionato, e non succedeva dal 6 febbraio in casa del Venezia, e blinda il terzo posto. Arriva una vittoria sofferta quanto importante contro il Torino, che gioca la solita partita gagliarda e viene punito dall’unico errore, quello di Pobega, che manda Fabian Ruiz a sfidare a tu per tu Berisha. Che, pochi minuti prima, era stato fenomenale su Insigne, parandogli l’ennesimo rigore sbagliato in quella che è la stagione di addio. Il capitano, a due partite dalla fine della sua storia d’amore tormentata con la squadra partenopea, deve trovare il modo di accommiatarsi nel modo migliore e dimenticare questo errore.
Nel primo tempo, va detto, è proprio la squadra di Juric a trovare una grandissima opportunità per il gol: Belotti si avvita di testa e trova la parata miracolosa di Ospina, che è un gatto nell’estendersi all’angolino e tirare fuori dalla porta quello che pareva gol fatto. Passato lo spavento, la squadra di Spalletti comincia a fare la partita, ma non trova grandi sbocchi. Se i granata hanno avuto un merito in questa stagione francamente altalenante, è quello di essere riusciti a imbastire una fase difensiva di grande livello, che se confermata il prossimo anno, con meno infortuni e più soluzioni davanti, può consentire di puntare all’Europa. Come detto, però, quando si accendono quelli del Napoli lì davanti può sempre succedere qualcosa. E qualcosa succede, con Osimhen che con uno splendido tocco di tacco serve Mertens, steso da Izzo. E’ rigore per Prontera, ma non è gol per Berisha, che dice di no a Insigne. Anche all’andata col Toro – ma fu Milinkovic-Savic a parare – Insigne sbagliò dal dischetto, questo errore fa male perché mancano sempre meno minuti al suo addio da questa squadra. Non è però un errore che pesa, visto che a quindici minuti dalla fine c’è il sigillo di Fabian Ruiz, uno dei pochi azzurri con un rendimento positivo sempre costante, a regalare tre punti e terzo posto ai suoi.