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Svitolina: “Appoggio totale a Wimbledon: servono più azioni contro tennisti russi”

Elina Svitolina - Foto Ray Giubilo

Elina Svitolina, nota tennista ucraina, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Sky Sport a margine di un evento benefico a Milano in favore del suo Paese. La nativa di Odessa non giocherà neppure a Roma: “Sono stati due mesi intensi dal punto di vista mentale. Sono successe tante cose a me, all’Ucraina, alla mia famiglia. Ed è per questo che ho deciso di prendermi una pausa, per riposarmi, soprattutto mentalmente. In certi match non sono stata forte come avrei voluto. Avevo molte emozioni ed ero molto stanca. Mio marito, Gael Monfils, mi è stato sempre vicino. Lui c’è sempre. Giravano voci sul possibile scoppio di una guerra ma nessuno credeva davvero che sarebbe successo. E ancora adesso non riesco a capacitarmi del 90% delle cose che stanno sopportando, soprattutto donne e bambini”.

“E’ terribile vivere in un mondo in cui non sai se ti sveglierai il giorno dopo. Nei primi giorni, quando ho realizzato cosa stava succedendo in Ucraina, per me è stato difficile pensare di dividere il campo con una giocatrice russa. C’erano troppe connessioni. In Russia lo sport è una cosa enorme, e viene usato per fare propaganda. Dovevo fare qualcosa, non potevo scendere in campo senza fare niente per il mio Paese. Vedere il modo in cui soldati e civili difendono il Paese mi ha spinto a fare un comunicato: chiedere alla Wta, all’Atp, all’Itf di prendere posizione. Come ha fatto Wimbledon. Noi giocatori ucraini supportiamo quella decisione e chiediamo più azioni ai giocatori russi e bielorussi. Prego che la guerra finisca presto. Voglio tornare da mia nonna, vedere la mia famiglia”. 

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