Si riparte dal 4-3 dell’andata, e se dovesse vedersi la metà dello spettacolo a cui abbiamo assistito martedì scorso, sarebbe fantastico di per sé. Inutile girarci attorno, City-Real a Etihad è stata una delle partite più divertenti degli ultimi anni, inusuale peraltro quando ci si gioca qualcosa di così importante. Zero tatticismi, la voglia di segnarne uno in più dell’avversaria. Missione che è riuscita al Manchester, che in un pronostico comunque impossibile viste le troppe variabili in campo, è comunque la favorita d’obbligo potendo giocare per due risultati su tre. Ma Guardiola non è abituato a speculare e se dovesse farlo sarebbe certamente punito dalla squadra di Ancelotti, che nel frattempo sabato ha vinto alla grande la Liga, svuotando la mente dall’obiettivo domestico che è invece ancora un’estenuante corsa che durerà un mese per i citizens.
Il Madrid deve rimontare, ma ha già dimostrato di saperlo fare al ritorno con il Psg e dentro al ritorno col Chelsea. Sul baratro Benzema e compagni si esaltano e danno fondo alle ultime energie di quello che è un gruppo in fase di rinnovamento, con tanti senatori ormai agli sgoccioli di carriera e che vogliono però chiudere almeno con un’altra Champions. Il 4-3 dell’andata è ribaltabile, a patto che la difesa, priva peraltro di Alaba, sia più ermetica di quella vista in Inghilterra. E non sarà difficile. Il Bernabeu potrà dare una mano ai blancos, la pressione psicologica del City che è ancora in piena corsa in campionato e non può distogliere troppe attenzioni pure. Chi azzarda un pronostico sa che può succedere tutto e il contrario di tutto. Il Liverpool, paziente, attende, conscio che potrà essere l’ennesimo capitolo di una rivalità incredibile oppure la rivincita della maledetta finale del 2018.
