E’ una beffa atroce per lo Spezia, su tutta la linea. Tre volte in vantaggio con la Lazio e poi perde, non deve essere facile accettarlo per i ragazzi di Thiago Motta, che possono pure prendersela anche con la direzione arbitrale. Di fatto, il gol del 3-4 è frutto di quello che sembrerebbe essere – salvo improbabili smentite dell’Aia che saremmo lieti di ricevere – viziato da un fuorigioco incredibilmente sfuggito al Var. E’ vero, col portiere fuori posizione diventa tutto più complicato, ma non giustifica quanto accade al Picco, dove in un colpo solo rischia di decidersi la lotta salvezza e la lotta per le posizioni europee. Acerbi, da tutte le immagini possibili visionate, è dietro a soltanto un difensore, e ne sarebbero serviti due. E in tempo di Var è clamoroso che possa sfuggire un episodio del genere.
Peccato, perché la partita è stata molto vivace e ricca di emozioni. Per tre volte i liguri si sono portati in vantaggio, prima con Amian di testa, poi con Agudelo su gentile omaggio di Patric e Cataldi, quindi nel secondo tempo con Hristov. Ma c’è sempre la reazione dei biancocelesti, che stanno migliorando sempre più e anche oggi evitano le sbandate viste più volte nel girone di andata. Il primo pari lo firma Immobile, e chi se no, su rigore netto, il secondo è sfortunatissimo per i padroni di casa, visto che dopo il palo di Zaccagni c’è l’autogol di Provedel inerme spettatore del dramma sportivo. Il 3-3 è di Milinkovic-Savic, che sposta di peso Reca (nessun fallo) e deposita in rete di strapotere fisico. Tutto sembra apparecchiato per un pareggio non troppo utile a nessuna delle due, ma comunque da prendere col sorriso, quindi il fattaccio del 90′ che potrebbe far scattare numerose polemiche. Tre giornate dalla fine, la speranza è una: che per entrambe questa partita non sia influente per i rispettivi obiettivi.