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Il derby è della Samp. Giampaolo vicino alla salvezza, le lacrime di Criscito condannano il Genoa

Marco Giampaolo
Marco Giampaolo - Foto Antonio Fraioli

Il derby è della Samp. Scatto salvezza di importanza capitale per la squadra di Giampaolo, che nel momento peggiore della stagione, e con tanti spettri retrocessione da scacciare, batte i cugini del Genoa a Marassi e rischia di condannarli alla Serie B il prossimo anno, vendicando quanto successo undici anni fa a parti invertite. Quella volta su Boselli al 95′ a punire i doriani, quest’anno allo stesso minuto Criscito avrebbe sui piedi il rigore del clamoroso pareggio, ma si fa ipnotizzare da Audero. E alla fine, per motivi diversi, piangono entrambi. La vittoria blucerchiata è comunque meritata: i “padroni di casa” giocano con maggior veemenza e trovano linee di manovra interessanti, spuntandola con un tocco sottomisura di Sabiri nel primo tempo. E il rigore concesso col Var nel recupero ma cestinato dal capitano, è una beffa ulteriore che rischia di costare la retrocessione, specie a livello psicologico un macigno. A questo punto, ai ragazzi di Blessin servirà un miracolo. Se da un lato il Cagliari ha perso, con Venezia e Salernitana impegnate nelle difficilissime trasferte contro Juventus e Atalanta, va detto però che nella prossima giornata si sfideranno tra di loro sardi e campani, e questo vuol dire che una delle due, se non entrambe, faranno punti. Motivo per cui il Grifone torna ora con le spalle al muro: bisogna vincere a tutti i costi le ultime tre per poter rincorrere una salvezza che oggi si allontana sempre più.

Così come il Genoa non è già retrocesso, la Sampdoria non è certo salva. E’ vero, questo è un gran risultato e toglie di mezzo l’altra metà della città dei carruggi dal confronto diretto. Ma ci sono altre rivali in corsa e servono ancora dei punti, presumibilmente con un’altra vittoria nelle ultime tre – difficilissime – arriverà una soffertissima salvezza. Poi, sarà il caso di ripartire da Giampaolo, ma con i giocatori ideali al suo credo. Blessin, invece, non c’ha fatto forse ancora vedere tutte le sue abilità da tecnico: se centrerà la salvezza, è chiaro che sarà riconfermato, se dovesse arrivare la retrocessione potrebbe essere lui a lasciare per altri scenari.

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