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Kean punisce un buon Sassuolo, Allegri sorride: Champions e terzo posto più vicini per la Juventus

Massimiliano Allegri
Massimiliano Allegri - Foto Antonio Fraioli

E alla fine arriva Kean. La Juventus si aggrappa alle risorse della panchina e a una solita partita di giudizio tattico e poco spettacolo, e con l’ennesimo gol nel finale di tempo (facciamo pure due, visto che Dybala segna il pareggio pochi istanti prima dell’intervallo) ribalta un buon Sassuolo che forse si specchia un po’ troppo e compie il passo decisivo verso la Champions nel prossimo anno: basterà battere il Genoa e il Venezia, due squadre però invischiate nella lotta per non retrocedere, per essere certi di essere tra le prime quattro, ma occhio anche alla rimonta nei confronti del Napoli in chiave terzo posto, visto che c’è solo un punto di distacco con gli azzurri in caduta libera. A questo punto l’obiettivo per Allegri, che oggi la svolta cambiando modulo nel finale e passando al 3-5-2 grazie al solito jolly Danilo, è quello di arrivare all’altro appuntamento chiave di fine stagione, la finale di Coppa Italia, almeno con la Champions già in tasca.

Non è una Juventus che gioca bene, e ci sta pure in virtù delle assenze. I neroverdi imperversano e attaccano con veemenza, passano in vantaggio grazie a Raspadori che va in doppia cifra (primo 2000 a riuscirci), dominano sugli esterni dove hanno spesso tanto spazio coi capovolgimenti di fronte, costringono i bianconeri a rinchiudersi spesso – sì, forse per scelta – negli ultimi venti metri. Ma i bianconeri, con astuzia ed esperienza, portano a casa i tre punti in ogni caso. Ci riescono con la solita capacità di sfruttare gli episodi, al netto che il gol dell’1-1 è frutto anche di un possibile fallo di Morata non visto dall’assistente che era a mezzo metro. Dybala torna al gol e raggiunge Ronaldo a quota 81 in Serie A, la partita torna in equilibrio e nel secondo tempo ci si poteva forse aspettare più coraggio da parte della Vecchia Signora. E invece, è sempre il Sassuolo a fare la partita, forse però senza troppa convinzione nelle belle quanto vuote combinazioni offensive, si arriva agli ultimi minuti e c’è la solita zampata bianconera. Che per quest’anno va bene, ma non può essere l’episodio ciò su cui fondare la prossima stagione.

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