Serie A

Sassuolo, Magnanelli: “Con Allegri rapporto fantastico: Dionisi gli somiglia molto”

Massimiliano Allegri, Juventus - Foto Antonio Fraioli

Francesco Magnanelli, capitano del Sassuolo, ha parlato di Massimiliano Allegri in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport: “Avevamo un rapporto fantastico. Eravamo un grande gruppo e abbiamo vinto il campionato per questo. Venivamo da una bella stagione con Remondina, bravo, vecchio stile. Allegri era molto più libertino e credeva tantissimo nei suoi giocatori. L’allenatore perfetto. In ritiro più volte si toglieva le scarpe e, scalzo, sfidava i portieri sulle punizioni. Oppure faceva la partitella con noi. Gli piaceva una squadra che gioca ma lui ha sempre badato al pratico. Di sicuro non imponeva un’identità tattica. E poi, tutto dipende dai giocatori: la sua Juve che dominava giocava bene a calcio. Ah, non gli è mai piaciuta la preparazione atletica”.

“Noi vicino al campo avevamo una piscina, a volte ci lasciava col preparatore e andava a nuotare. Dionisi gli somiglia molto. Anche lui bada al sodo, non ha bisogno di sentirsi dire quanto è bravo o quanto gioca bene. Non è un esteta ma sa bene come si arriva al risultato. Stasera da lui mi aspetto un classico “oh, ma giochi ancora?”. Devo studiarmi una risposta. Credo sia rimasto l’uomo divertente che era, anche se l’ambiente Juve è diverso. Noi eravamo gente normale, quando c’era doppio allenamento si pranzava e poi si faceva la lotteria con Vignoli, il nostro fotografo. Il mister portava i premi e teneva banco. Uno spettacolo. Io vorrei continuare per un altro anno, anche se negli ultimi mesi le scelte mi hanno un po’ penalizzato. Incontrerò la società e vedrò.

“In futuro farò l’allenatore, nel 2023 sarebbe bello allenare una squadra giovanile ma non i ragazzi più piccoli, non credo di essere abbastanza competente per loro. Devi essere quasi più uno psicologo che un allenatore. Uno del Sassuolo più adatto degli altri alla Juventus? Dipende dal progetto. Raspadori può diventare molto forte ma, per me, alla Juve può giocare solo dietro a una punta nel 4-2-3-1, non può fare l’esterno. Allo stesso modo, Frattesi può giocare in un centrocampo a due però, se un club lo prende, deve usarlo da mezzala, ruolo in cui è devastante. Traorè, invece, è utile proprio perché può giocare in due posizioni. E poi, conta la personalità: giocare per la Juve è diverso che giocare per il Sassuolo. E questo Max lo dice sempre»

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