“La Dea che mi fa godere” è il libro di Vittorio Feltri, che proprio dopo la pubblicazione ha commentato il momento non idilliaco dell’Atalanta sull’edizione odierna di Libero. “Quando iniziai a scriverlo, la formazione orobica volava. Era una reginetta, faceva tremare, se non il mondo, i polsi e le gambe degli avversari di turno. Poco dopo l’uscita in libreria, è successo qualcosa di inverosimile – ha scritto Feltri sulla squadra di Gaperini -. La Dea per motivi arcani si è trasformata in una specie di cenerentola che invece di essere invitata alle cene nei grandi palazzi dello sport, è tornata a fare la sguattera nelle oscure cucine del calcio“.
“Analizzare le cause del tonfo è un compito che lasciamo agli intenditori – ha continuato il direttore di Libero -, noi ci limitiamo ad osservare che la Dea ormai fatica a superare la metà campo mantenendo il possesso palla, e quando la supera consegna l’attrezzo sferico ai “nemici“. (…) All’allenatore Gasperini, un fenomeno, non ho niente da rimproverare così come al presidente Percassi, gente che ha dimostrato di saperci fare. Raccomando loro di non illudersi che basti chiamarsi Atalanta per andare in paradiso“.