Europa League

All’Atalanta resta solo l’Europa League. Gasperini cerca la versione migliore per eliminare il Lipsia

Gian Piero Gasperini, Atalanta - Foto Antonio Fraioli

Inutile girarci attorno, all’Atalanta resta solo l’Europa League. La Dea si è un po’ smarrita nel 2022 dopo anni splendidi e se si trova sotto la linea di galleggiamento in campionato, dove per ora è scivolata addirittura all’ottavo posto, non si può dare la colpa alla gestione tecnica e al suo ottimo lavoro svolto negli ultimi anni che ha ancora attecchito anche in un momento negativo che dura ormai da troppo tempo. E se in Serie A le cose vanno francamente male e settimana dopo settimana la squadra sembra un po’ intristirsi, i nerazzurri in coppa stanno trovando energie che sembravano ormai un lontano ricordo.

E’ così che ha sbattuto fuori l’Olympiacos e soprattutto il pericoloso Bayer Leverkusen, quindi l’1-1 col Lipsia in una partita giocata non benissimo ma con grande cuore e abnegazione. E al Gewiss Stadium, che purtroppo per Gasperini e i suoi è tutto fuorché un fortino per gli orobici, bisogna scrivere un’altra pagina di storia, battendo la squadra della Red Bull per ritrovarsi in semifinale. E a quel punto, sognare di arrivare fino in fondo non sarebbe più utopia: del resto, l’Atalanta ha ancora fame e vuole giocare la Champions League anche il prossimo anno. Per riuscirci, in campionato la strada è sbarrata e bisognerà vincere la coppa meno prestigiosa, che di per sé sarebbe un traguardo meraviglioso.

L’andata contro i tedeschi di Tedesco, allenatore italiano, c’ha detto che il Lipsia è una squadra forte, ma poi non così solida. Fa del collettivo e dell’intensità la sua arma migliore, ma questa l’abbiamo già sentita. Già, quante volte proprio l’Atalanta è stata descritta così? Infinite. Ma guai a pensare che siano due squadre simili. La Dea è la Dea e quando è in serata è difficile per chiunque. Così, Gasp spera che i suoi possano tornare quelli che ammiravamo fino al 2021, e può confidare nel recupero di Duvan Zapata che finalmente è pronto per sobbarcarsi il peso dell’attacco dopo il lungo infortunio. Le opzioni offensive non mancano, più corta la situazione dietro. Ma non ci sono alibi, è arrivato il momento più importante della stagione e l’Atalanta vuol esserci.

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