E’ un uragano Karim Benzema. E si abbatte sul sud ovest di Londra, a Stamford Bridge, dove il Chelsea campione d’Europa in carica viene travolto dall’attaccante più forte e decisivo del momento. In campionato, dove sta mantenendo il Real Madrid saldamente in testa alla Liga, e soprattutto in Champions League, dove dopo la tripletta che è valsa il passaggio del turno nell’epica sfida col Psg, ne segna un’altra ai blues utile a ipotecare l’approdo in semifinale. Due colpi di testa da opportunista puro, con torsioni al limite dell’impossibile, quindi un gol di rapina pura, sfruttando una mezza incertezza tra Rudiger e Mendy, dimostrando di avere un vero e proprio radar per le situazioni potenziali in cui crear pericolo. E’ sempre un passo avanti agli altri il francese, e da qualche anno, liberatosi di quello che per lui era un po’ un fardello, stiamo parlando di Cristiano Ronaldo, Karim The Dream è l’uomo chiave e vero trascinatore dei blancos.
Meno male per Carlo Ancelotti che ha fatto in tempo a guarire dal Covid per sedersi in panchina ad ammirare la prestazione devastante del suo alieno. Spettacoli del genere vanno visti dal campo, lo sa anche Tuchel che è costretto ad applaudire e complimentarsi con Carletto e dunque con le merengues tutte per la prova offerta. Un Real Madrid che, nella sua serata di grazia, gioca con semplicità, senza fronzoli, in profondità e senza cercare un estenuante tiki taka. Si espone a qualche rischio, ma riparte alla grande con umiltà e qualità. E, una volta trovato il doppio vantaggio, sbanda una sola volta permettendo ad Havertz di accorciare, quindi trovato l’1-3 rende al Chelsea la vita impossibile. Per quanto visto stasera, tra sei giorni non ci saranno speranze per i londinesi, ma mai dire mai: quando si hanno Jorginho, Kante, Havertz e, perché no, anche Lukaku, tutto è possibile.
Copia e incolla rispetto a ieri. Già, perché se Chelsea-Real finisce 1-3 come Benfica-Liverpool, l’1-0 tra City e Atletico viene replicato, in modo assolutamente inaspettato, anche all’Estadio de la Ceramica, dove il Villarreal continua a sognare e si prende il primo mezzo scalpo del Bayern Monaco. Che i tedeschi non stiano attraversando un momento esaltante è sotto gli occhi di tutti: al di là del clamoroso errore che ha portato a giocare diciotto secondi in dodici uomini e che potrebbe costare la sconfitta a tavolino, negli ultimi tempi era arrivata qualche sconfitta di troppo contro le piccole in Bundesliga. In serate di gala come stasera tutti pensavano che Lewandowski e compagni potessero ritrovare verve e concretezza, invece attaccano da tutte le parti gli spagnoli del mago Emery ma non rimediano al gol subito a freddo targato Wanyama. E il sottomarino giallo può sperare: fin qui, nei confronti con le italiane, Atalanta ai gironi e Juventus agli ottavi, all’andata in casa era arrivato soltanto un pari, tramutato poi in super vittoria al ritorno. E contro i bavaresi si parte già da una vittoria.