L’età nello sport ad alto livello conta, ma alcuni sembrano non sentire gli anni che passano. Uno su tutti, Zlatan Ibrahimovic. Il 40enne ha rilasciato una lunga intervista al sito dell’Uefa, chiarendo che il pensiero del ritiro è ancora lontano. “Giocherò finché non vedrò qualcuno più bravo di me, quindi gioco ancora – ha detto l’attaccante svedese del Milano -. Il futuro deve ancora essere scritto, non faccio programmi e vediamo cosa succede – ha spiegato lo svedese -. Non ritirarmi e poi dire che avrei potuto continuare, perché me ne pentirei per il resto della vita. Voglio giocare il più a lungo possibile. So che un giorno mi fermerò e che non avrò più quell’adrenalina“.
Ibra ha fatto anche un tuffo nel passato, ricordando i suoi idoli da bambino: “Mio padre mi faceva vedere spesso Muhammad Ali in televisione. Mi piaceva quel carattere. Lui era un fuoriclasse a parole ma lo era anche sul ring. Non parlava perché era presuntuoso, ma perché era sicuro di sé. Il miglior giocatore nella storia è per me Ronaldo il fenomeno. L’ho seguito e ammirato, ha fatto vedere cose che tutti volevano fare“.
Inevitabile poi la domanda sul club rossonero: “Gioco con molta emozione per il Milan perché é un club che mi ha dato felicità. È stato bello tornare in Champions League con questa squadra. Questa competizione è fantastica“. Infine, lo svedese si è soffermato proprio sulla Champions, trofeo mancante nella sua bacheca. “Come mi sento a non averla mai vinta? Vincerla sarebbe fantastico, ma non vincerla non mi cambierebbe come giocatore. Vincere la Champions non significherebbe essere un giocatore migliore, perché sono già il migliore” ha spiegato Ibrahimovic.