“Un calcio che imita il Guardiola di 15 anni fa, tutti passaggetti laterali, nessuna verticalità, poca forza fisica, la disabitudine al contrasto: e invece dovremmo inseguire il modello di Klopp, un calcio alla tedesca..”. Così Fabio Capello, dopo la mancata qualificazione al Mondiale da parte dell’Italia, analizza il momento del calcio italiano. “L’unica a fare questo in Italia e l’Atalanta, e guardate che risultati ha avuto – prosegue Capello, intervenuto a Sky – In Europa si gioca a un altro ritmo, e non siamo abituati. Certo, i settori giovanili hanno pochi italiani, i giovani convocabili non trovano spazio in A, ma alla base c’è questa idea di calcio sbagliata. Siamo il Paese del passaggio indietro al portiere…”.
“Se attaccanti ‘verticali’ come Osimhen, Lukaku, Abraham che nei loro campionati erano normali in A diventano fenomeni, dobbiamo porci delle domande”, ha aggiunto Capello. C’è spazio anche per un messaggio sulla classe arbitrale: “Agli arbitri dico di fischiare meno, ai giocatori di tuffarsi meno, agli allenatori di inventarsi qualcosa di diverso, ai settori giovanili di dare spazio agli italiani. Mancini è un ottimo allenatore, ma ieri con la Macedonia del Nord era evidente la mancanza di freschezza atletica“. E quanto al possibile rinnovamento, “mi sorprende leggere le statistiche di certe partite: quel giocatore ha fatto 45 passaggi, ma quanti utili o illuminanti? Non c’è più chi apra il gioco, chi faccia un lancio in profondità. Ripeto, la via è il modello tedesco, se inseguiamo quello spagnolo la tecnica non c’è..”.