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NBA: sindaco New York esclude possibilità di rientro per giocatori non vaccinati come Irving

Kyrie Irving, Brooklyn Nets Official Facebook Page
Kyrie Irving, Brooklyn Nets Official Facebook Page

Ai Brooklyn Nets mancano solo 10 partite per chiudere la stagione regolare, 6 delle quali da disputare davanti al proprio pubblico, al Barclays Center. E per i Nets questo, invece di essere solo un vantaggio, comporta anche uno svantaggio: quello di non poter schierare Kyrie Irving.

A meno che qualcosa non cambi a livello legislativo, come spesso ripetuto, ma le ultime parole del sindaco di New York Eric Adams non lasciano grandi speranze: “Incasseremo delle lamentele, lo sappiamo, ma continueremo a prendere le nostre decisioni sulla base di ciò che ci dice la scienza”, ha affermato il sindaco della “Grande Mela”, da più volte (non ultimo da Kevin Durant) invitato a modificare le leggi attualmente in vigore e togliere l’obbligo di vaccino per gli impiegati di qualsiasi settore privato, come la NBA: “Basket, baseball e anche altre aziende dovranno pazientare ancora”, ha confermato Adams.

Dal mondo dello sport le pressioni non mancano, perché il 7 aprile si aprirà la stagione interna dei New York Yankees, otto giorni dopo, il 15, è in programma l’opener interno dei Mets e in mezzo, il 12 aprile, prendono il via i play-in NBA, che potrebbero vedere protagonisti i Brooklyn Nets, chiamati a giocarsi l’accesso ai playoff magari senza Kyrie Irving. “Pressione? Non ne sento, perché sto facendo quello che è giusto fare”, ha risposto il sindaco newyorchese. “A New York ci sono 8 milioni di cittadini, e 30 milioni di opinioni: impossibile soddisfare ogni newyorchese, per cui l’unica cosa che resta da fare è seguire quello che dice la logica, il cuore e soprattutto la scienza. Leggo i numeri e mi comporto di conseguenza: se le cose dovessero cambiare, non esiterò a modificare anche le mie decisioni”.

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