L’AIC (Associazione Italiana Calciatori), ha redatto una nota in merito agli episodi di razzismo nei confronti dei giocatori del Milan Mike Maignan e Fikayo Tomori, subiti a Cagliari.
“L’Associazione Italiana Calciatori condanna in modo quanto mai fermo e inappellabile i gravi episodi di intolleranza e razzismo accaduti sabato 19 marzo 2022 al termine di Cagliari-Milan, partita valida per la trentesima giornata del campionato di Serie A. Nella fattispecie, due calciatori tesserati del Milan, il portiere francese Mike Maignan e il difensore anglo-canadese Fikayo Tomori, sono stati oggetto di reiterati e corali insulti razzisti indirizzati a loro da una parte del pubblico presente allo stadio Unipol Domus di Cagliari. Per quanto avvenuto in questa incresciosa circostanza, a Mike e Fikayo l’Associazione Italiana Calciatori esprime la più incondizionata solidarietà a nome di tutti i loro colleghi iscritti all’AIC, unitamente all’augurio che l’inchiesta aperta su questi fatti dalla Procura federale della Figc accerti le responsabilità e applichi le eventuali sanzioni”.
Poi prosegue: “Questi comportamenti sono gravi e inaccettabili, resi se possibile ancora più riprovevoli dall’attuale contesto storico, dominato nell’est europeo da una guerra di invasione in cui assistiamo ogni giorno alle più tragiche conseguenze generate da odio e intolleranza. Mentre muoiono migliaia di innocenti e milioni di profughi sono costretti ad abbandonare la propria terra natale, gli stadi devono essere a ogni costo tutelati come luoghi di pace e di dialogo, necessari alla tenuta sociale e culturale della comunità civile. Ecco perché coloro che si appropriano indebitamente di una grande passione popolare quale è il calcio, vanno individuati ed espulsi per sempre dai nostri stadi a coronamento di indagini giudiziarie a cui l’Associazione Italiana Calciatori esprime il più convinto e partecipe sostegno. A qualsiasi livello venga giocato, il calcio si attiene ai più rigorosi valori di uguaglianza e rispetto reciproco, con conseguente condanna di ogni forma di discriminazione razziale espressa da sedicenti ”tifosi” che nulla devono avere a che spartire con milioni di appassionati di ogni età, cultura, professione e inclinazione politica”.
Infine conclude: “Purtroppo, quanto accaduto a Cagliari non è il primo caso di razzismo manifestatosi nella storia del calcio italiano, ma, nell’ambito delle proprie competenze istituzionali, si può stare certi che l’Associazione Italiana Calciatori si adopererà affinché non abbia ulteriori seguiti. Questo episodio spinge piuttosto l’Associazione Italiana Calciatori a rimarcare la necessità di un comune impegno espresso dalle istituzioni politiche e sportive del Paese affinché la piaga del razzismo venga estirpata in modo definitivo dai nostri stadi. Siamo convinti si debba farlo promuovendo specifici progetti educativi diffusi in scuole e società sportive di ogni livello, e attuando nello stesso tempo le più virtuose procedure di prevenzione e repressione del razzismo all’interno di tutti i luoghi deputati allo sport giocato”.