È American Dream sui campi del Masters 1000 di Indian Wells: la striscia di 13 vittorie consecutive di Andrey Rublev si ferma contro il californiano Taylor Fritz, che conquista, nel torneo di casa, la prima finale della carriera in un torneo di tale categoria. Lo statunitense gioca un match praticamente perfetto, trionfa 7-5 6-4 e si regala la giornata più bella, se non della sua vita, quantomeno della sua esperienza tennistica. Ci aveva già provato nel 2021, ma, in semifinale, la sua racchetta aveva sbattuto sulla potenza di Nikoloz Basilashvili. Oggi però è arrivata la sua occasione e, approfittando della stanchezza mentale del russo, non se l’è fatto dire due volte: il numero 20 del mondo, nell’atto conclusivo, affronterà uno tra Carlos Alcaraz e Rafael Nadal.
La partenza dell’incontro vede Rublev subito messo in difficoltà da un Fritz concentrato e in fiducia: il moscovita cede il proprio turno di battuta nel secondo game, l’americano vola sul 3-0 e, nel sesto gioco, non sfrutta addirittura tre palle del doppio break, con il russo che conquista il servizio dopo 10 minuti e 44 secondi. Sembra tutto andare a favore del californiano, eppure, portatosi a servire sul 5-3, il numero 20 del mondo concede il controbreak al campione di Dubai, il quale torna in gara prepotentemente. Dal 5-5, tuttavia, accade l’imponderabile e assistiamo all’ennesimo cambio di fronte di questo primo parziale: un dodicesimo game da oltre 11 minuti consegna a Fritz il break definitivo, che chiude il set 7-5 dopo 1 ora esatta di lotta.
Nel secondo parziale, al contrario di quanto accaduto nel precedente, gli scossoni tardano ad arrivare ed entrambi i contendenti gestiscono in maniera perfetta i propri turni di battuta. Arriva l’ottavo game e Rublev torna in difficoltà: il settimo favorito del tabellone concede una pericolosissima palla break che avrebbe potuto mandare il semifinalista in carica a servire per migliorare quel risultato, ma è bravissimo ad annullarla e a procurarsi lui una chance nel game successivo, pur non concretizzata. A quel punto, accade l’imponderabile: Fritz, sempre più stanco, trova le forze per giocare un decimo gioco in risposta fantastico e chiudere 7-5 6-4 dopo 1 ora e 50 minuti di battaglia.