La Nazionale ucraina di nuoto sincronizzato, ha iniziato l’esodo verso il centro federale di Ostia, con partenza da Leopoli, passando per Mukachevo, con arrivo a Budapest e ripartenza verso Roma con mezzi messi a disposizione della Federazione Italiana Nuoto. Le operazioni saranno dirette da Paolo Barelli, presidente della Federnuoto, che lo scorso 27 febbraio ha incontrato l’Ambasciatore d’Ucraina a Roma Yaroslav Melnyk, al quale ha ribadito la disponibilità ad ospitare nei centri federali gli atleti ucraini delle discipline acquatiche. “Dopo i colloqui internazionali abbiamo ricevuto la richiesta di aiuto dalla federazione ucraina di nuoto sincronizzato, nei giorni scorsi ci siamo adoperati per individuare insieme il percorso meno pericoloso e i mezzi più idonei per favorire la fuga dal Paese. La situazione è in piena evoluzione, pertanto è difficile prevedere con precisione quante atlete riusciranno a raggiungere il confine e quando stimare l’arrivo a Roma. Speriamo che il viaggio delle atlete prosegua senza imprevisti e che nel pomeriggio di lunedì la squadra possa arrivare al centro federale di Ostia”.
Il gruppo che sta raggiungendo Ostia è composto da otto atlete e due tecnici. “C’è crescente preoccupazione. Le atlete che attendiamo al confine sono divise in tre gruppi perché non tutte sono riuscite a raggiungere Leopoli che era il punto di raccolta individuato dalla federazione ucraina. Speriamo che tutte arrivino al confine. Comunque siamo pronti ad organizzare anche più viaggi se necessario per assicurarne il trasporto in Italia. Lo sport dev’essere vicino al dramma che stanno vivendo gli amici ucraini, condannare con drastiche decisioni e stigmatizzare con un atteggiamento di fermo diniego l’operato della Russia; deve essere deterrente e sprone per giungere rapidamente alla pace. La nostra disponibilità è poca cosa in confronto ai sacrifici e alle difficoltà che il popolo ucraino stanno affrontando. Molti atleti stanno combattendo per la libertà. Noi speriamo di vederli presto in vasca. Intanto offriamo loro ospitalità e mezzi per lasciarsi alle spalle la guerra e cogliamo l’occasione di allenarci insieme per crescere reciprocamente”.