Serie A

Cagliari-Lazio, Mazzarri: “Sapevo che qualcosa prima o poi sarebbe cambiato”

Walter Mazzarri
Walter Mazzarri - Foto Antonio Fraioli

Walter Mazzarri ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Cagliari-Lazio, sfida valida per la ventottesima giornata della Serie A 2021/2022. Il match è in programma domani sera (sabato 5 marzo) alle ore 20:45 presso l’Unipol Domus. Questa l’analisi del tecnico toscano: “La medicina migliore sono i risultati che facciamo ogni domenica, con 15 o 16 titolari come dico sempre, una volta che l’allenatore ha parlato chiaro e dimostrato con i fatti sul campo”. Pavoletti o Pereiro per cercare di perforare la difesa di Sarri? “Ci hanno aiutato entrambi, mi piacerebbe farli giocare insieme ma bisogna capire gli equilibri della squadra: se si riuscisse a reggere l’urto io ne metterei anche 4 di attaccanti. Joao Pedro è un leader e mi aiuta a dare indicazioni in campo, Pereiro a Torino ha giocato bene e anche Pavoletti. Mezz’ora fatta bene nel finale è altrettanto importante di un’ora fatta dall’inizio, questo è il principio che dobbiamo portare avanti”.

I sardi hanno cambiato nettamente volto dopo la partita in casa contro l’Udinese: “La partita di domani va affrontata con ancora più attenzione rispetto al Torino, l’ho già detto ai ragazzi. Contro l’Udinese il mercato non era ancora iniziato, ma io avevo già detto alla società che interventi fare. Conosco il mio calcio e so cosa volevo, abbiamo cercato di aggiustare la squadra: alcune cose son state fatte, altre non si son potute fare, ma va bene così. Non penso ai punti, ma allo spirito della squadra: ero convinto che qualcosa cambiasse”.

Su Keita: “Dico questo: c’è una logica nelle scelte. Quando una squadra va bene è difficile cambiare: chi è rimasto qui ha fatto un grande sforzo per rimetterci in gioco a livello di classifica. Quindi loro hanno la precedenza rispetto agli altri, Keita sta benissimo ma non vedo come possiate pensare che possa giocare dal primo minuto: come la prenderebbero Joao Pedro, Pavoletti, Pereiro? Penserebbero che non sarei in grado di giudicare quel che avviene sul campo”. Su Goldaniga: “E’ un ragazzo eccezionale, ha la testa giusta ed è un esempio per gli altri. Per ora non posso che parlare in modo entusiasta su di lui, ma ci sono ancora 11 finalissime per arrivare all’obiettivo magari anche con un po’ di anticipo”.

Come stanno Carboni e Nandez? “Il primo ha avuto sempre un problema alla caviglia, ha perso il posto per quello. Ora è guarito, ma faccio il discorso fatto prima: prima conta la precedente, poi la settimana tipo. Se non dovesse giocare dal primo minuto è perché Altare, Goldaniga e Lovato hanno fatto benissimo. Sul secondo credo che ci sia la speranza di rivederlo in gruppo la prossima settimana, poi vedrò in che stato di forma sarà. Si sta già allenando in differenziato, lui stesso mi ha detto di poter essere in gruppo martedì. Però le dico, a Bergamo eravamo decimati: la squadra ha fatto una grande partita. Quando siamo tornati da quella partita, l’input è stato questo: io non guardo in faccia a nessuno, ma bisogna essere utile alla squadra. Questo deve essere il principio chiaro per tutti da qui fino alla fine”.

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