Lunga e interessante intervista a Supertennis per Simone Vagnozzi, il giovane nuovo allenatore di Jannik Sinner con cui il ventenne azzurro ha iniziato a collaborare nelle scorse settimane in seguito alla separazione da Riccardo Piatti. Su questa nuova e importante avventura, Vagnozzi spiega: “Mi sento pronto, altrimenti non avrei accettato questo ruolo di responsabilità. So che si parla di un ragazzo di vent’anni che è già top-10 e intorno a lui ci sono grandi aspettative, ma penso di essere pronto.” Sui retroscena del suo arrivo sulla panchina di Sinner, Vagnozzi racconta: “Sono andato a Montecarlo dopo essere stato contattato dall’entourage di Jannik, è stato tutto molto veloce ed è nato un buon feeling. L’obiettivo che abbiamo è quello di migliorare alcuni aspetti del suo gioco per poi battere i top player. Ci sono giocatori come Nadal, Djokovic e Federer che hanno continuato a migliorarsi dopo i 30 anni, quindi è ovvio che Jannik abbia bisogno di tempo per costruire qualcosa. Adesso non stiamo attenti troppo al ranking, conta migliorarci per poi vincere le partite.”
Una battuta anche su Piatti, suo illustre “predecessore”: “Ho grandissimo rispetto per Riccardo, ha lavorato benissimo con Jannik e prima di lui con tanti altri. E’ l’allenatore con maggior esperienza in Italia e per me subentrare al suo posto è anche motivo di grande orgoglio. Mi piace molto anche Perlas come allenatore, ma prendo spunto da tutti perchè c’è da imparare. Mi piace confrontarmi con gli altri, sono giovane in questo mondo e ci sono allenatori esperti da cui imparare. Continuerò a chiedere consigli, ma mi sento sicuro di quello che posso dare a Jannik.”
Sul torneo di Dubai, che ha visto Sinner sconfitto da Hurkacz: “Sono molto contento, dopo due settimane di stop totale per il Covid abbiamo ripreso ad allenarci il giovedì con tanti cambiamenti che vanno metabolizzati. La risposta di Jannik secondo me è stata incredibile a livello mentale contro Davidovich Fokina, si vede quanto sia forte a livello psicologico. Con Murray ha interpretato bene la partita, con Hurkacz meno ma il polacco ha servito molto bene. L’ultimo mese è stato particolare, forse sono mancate anche le energie.”
Sugli obiettivi e i risultati di Sinner: “Jannik può migliorare il servizio e la tecnica della volèe ma anche la discesa a rete in generale, mi piace che abbia già provato a cambiare a Dubai. Lo slice di rovescio è un altro colpo che può migliorare, che in determinate situazioni potrà aiutarlo. Penso che finora abbia avuto solo un piano A, ma un piano B e un piano C possono essere utili quando ti vai a scontrare con delle “volpi” come Nadal o Djokovic. Devi essere capace di cambiare le carte in tavola.”
Vagnozzi dice anche la sua sul Sinner fuori dal campo: “Jannik al pubblico può sembrare chiuso, ma in realtà è un ragazzo solare che si diverte tantissimo anche ad allenarsi. Anche io sono stato dieci anni ad allenarmi in Alto Adige, conosco come sono fatti. Ci serve tempo per conoscerci e far evolvere la situazione. La prima volta che l’ho visto ha battuto Gianluca Quinzi, fratello di Gianluigi e mio allievo, mi aveva già fatto una bella impressione anche se forse non impressionante come Alcaraz che ha 14 anni era davvero incredibile.” Infine una battuta sullo staff: “Per il momento andremo in America senza nuovi ingressi, poi se ci sarà bisogno siamo aperti anche a valutare l’ingresso di altre persone.”