Europa League

Lezione durissima per il Napoli, il Barcellona si prende il Maradona

Luciano Spalletti
Luciano Spalletti - Foto Antonio Fraioli

Il Barcellona si prende il Maradona e prova a risorgere dalle proprie ceneri. Una squadra allo sbando negli ultimi due anni, che un anno fa – in Champions – si faceva prendere a pallonate dal Psg, infligge una pesante lezione di calcio al Napoli ed estromette la squadra di Spalletti dall’Europa League. Gli azzurri vanno a cercarsi questa eliminazione, visto che partono come peggio non potrebbero e con un approccio sonnecchioso subiscono due gol nel primo quarto d’ora. Se il contropiede con cui Jordi Alba segna il vantaggio può essere un incidente di percorso, il raddoppio di De Jong è meraviglioso, ma frutto di una marcatura non accettabile e troppo blanda. Il Var dà una mano ai padroni di casa, ai quali piove dal cielo un rigore un po’ cercato da Osimhen e trasformato da Insigne, ma questo Barcellona 2.0 è estremamente cinico e poco prima dell’intervallo c’è il tris con Piqué e qualche dubbio su un fuorigioco attivo che sfugge a tutti. A ogni modo, la differenza di approccio, di interpretazione, di prestazione, è tanta anche nel secondo tempo e i blaugrana la gestiscono alla grande, trovando il poker con Aubameyang e dominando al Maradona nella sfida che coincide proprio col derby tra le due grandi squadre del Pibe de Oro. E così, dopo la Coppa Italia, il Napoli saluta anche l’Europa League e potrà concentrarsi solo sul campionato, dove l’obiettivo a questo punto è puntare senza mezzi termini allo scudetto.

Europa League che non è di certo l’habitat naturale di queste due squadre, abituate negli ultimi anni a giocare la coppa più prestigiosa. Soprattutto i catalani, che dieci anni fa dominavano tutti e sono caduti in disgrazia, toccando il fondo con la retrocessione nella seconda coppa di dicembre. Tanto che giocatori come Piqué, Busquets e Jordi Alba, con questa maglia, non avevano mai giocato al di fuori di Liga, Copa del Rey e Champions. Ma tocca fare di necessità virtù, e così ecco che ci si cala nelle difficoltà di un’Europa League che non sarà prestigiosa, ma che potrebbe restituire un trofeo internazionale a chi è a secco ormai da più di un lustro. Eliminata da Bayern e Benfica ai gironi di Champions segnando appena due gol in sei partite, poi un gol all’andata contro gli azzurri, ecco che ne arrivano quattro in un colpo solo, più di quelli segnati nelle precedenti sette dunque di questa campagna europea. Xavi ha azzeccato la serata giusta, con Aubameyang, Ferran Torres e Adama Traore ha rivoluzionato l’attacco e ne trae i suoi frutti. E ora, se gioca sempre così, si candida senza mezzi termini ad arrivare fino in fondo.

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