Nonostante il comunicato della UEFA che ha confermato San Pietroburgo come sede della prossima finale di Champions League, il governo britannico ha seri dubbi che quello possa essere il palcoscenico vista la crisi fra Russia e Ucraina delle ultime ore. Boris Johnson, premier britannico, ha parlato della questione direttamente a Sky Sport News: “È vitale che in questo momento critico il presidente Putin capisca che ciò che sta facendo sarà un disastro per la Russia. Finirà per avere un paese più povero come risultato delle sanzioni che il mondo implementerà. Una Russia più isolata e che non avrà chance di ospitare eventi calcistici. Trovo inaccettabile che grandi tornei internazionali di calcio, come la finale di Champions League o qualsiasi altra, si possano svolgere in Russia dopo l’invasione di un Paese sovrano”.
Nonostante la Brexit, la posizione di Boris Johnson è sostenuta dalle grandi potenze continentali. Anche Francia, Germania e Italia sono favorevoli alla rimozione della Champions League da San Pietroburgo nell’ambito delle sanzioni UE alla Russia per l’invasione dell’Ucraina .
Ha parlato anche un portavoce del governo britannico: “Abbiamo serie preoccupazioni circa l’organizzazione di eventi sportivi internazionali in Russia, come ad esempio la finale di Champions League, e ne discuteremo con gli organi competenti dei vari governi”.