Thomas Muller e sua moglie, sono stati accusati di crudeltà verso i loro cavalli da parte della PETA, un’organizzazione che difende la salute e il benessere degli animali. A riportarlo è il quotidiano britannico Daily Mail. In queste ore il calciatore del Bayern Monaco aveva annunciato insieme a sua moglie come il loro cavallo D’Avie fosse “fuori causa” per un problema allo zoccolo procuratosi in fase riproduttiva. Ad intervenire Jana Hoger, portavoce della PETA che ha asserito: “le ferite subite da D’Avie sotto la supervisione di Lisa e Thomas Müller erano prevenibili e non necessarie”. Ciò di cui è accusato il tedesco è infatti di permettere ai loro cavalli di compiere “atti sessuali innaturali” al fine di ottenere dosi di sperma, che poi vengono congelate e vendute per circa 200 euro a dose. “È orribile che gli amanti dei cavalli come si dicono di essere loro costringano gli animali a compiere atti sessuali innaturali per trarne beneficio“, ha così concluso Jana Hoger.