Con otto giorni ancora davanti la spedizione olimpica italiana di Pechino 2022 ha già superato quella di PyeongChang 2018. Grazie a Michela Moioli e Omar Visintin, nella prova mista dello snowboardcross, è arrivata l’undicesima medaglia che certifica il raggiungimento del “primo obiettivo” come lo ha definito il presidente del Coni Giovanni Malagò. Tra l’altro undici furono anche le medaglie a Torino 2006, ben sedici anni fa. Ma adesso bisogna guardare avanti: sembra irraggiungibile Lillehammer 1994 quando l’Italia collezionò la bellezza di venti medaglie, record invernale. Ma il secondo e terzo posto all-time sono alla portata: nel 2002, a Salt Lake City, l’Italia chiuse con tredici medaglie mentre dieci anni prima, ad Albertville 1992, gli azzurri ne vinsero quattordici. Arrivare a quindici, e issarsi al secondo posto di sempre, potrebbe essere l’obiettivo realistico di questa Olimpiade.
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MOIOLI E VISINTIN, CHE ARGENTO – Alba d’argento per l’Italia. Nella notte arriva l’undicesima medaglia azzurra grazie a Michela Moioli e Omar Visintin che, nella prova a squadre mista dello snowboardcross, si arrendono solamente agli Usa. C’è anche del rammarico visto che Moioli, per lunghi tratti della finale, è stata in vantaggio ma la Jacobellis, oro anche nella prova femminile, è stata autrice di una grande rimonta. Rammarico anche per quel che riguarda l’altra coppia, Caterina Carapano e Lorenzo Sommariva, che sono arrivati quarti e che si sono giocati il bronzo con il Canada sino al momento del contatto che ha favorito il team canadese. In ogni caso il bilancio dello snowboard parla di due medaglie per l’Italia e di un quarto posto. Cose non da tutti i giorni insomma.
SOFIA GOGGIA CI PROVA – Il sorriso di Sofia Goggia al traguardo vale più di mille parole. Per la bergamasca è già un successo essere lì, a pensare di poter fare la discesa libera di martedì. Nella prima prova la campionessa olimpica chiude al dodicesimo posto, ha saggiato le sue condizioni e al termine ha dichiarato: “H o cercato di stare in piedi, di capire il ginocchio, la pista, la neve. Ho cercato di sentire gli appoggi, quando il mio corpo è in posizione ottimale poi vado. Sono contenta, concentrata, serena, consapevole di poter fare quello che posso fare con i mezzi che ho adesso”. Questa notte la seconda prova, un altro tassello verso un vero e proprio miracolo sportivo.
GUIGNARD E FABBRI SETTIMI – Rimane un po’ di amaro in bocca per la performance di Charlene Guignard e Marco Fabbri nella danza ritmica. L’unica coppia azzurra al via ha perso qualche punto nel livello di esecuzione nello schema di danza obbligatorio realizzando un punteggio di 82,68 che li colloca al settimo posto, in coda al gruppetto di inseguitori guidato da Chock/Bates e che contiene anche la seconda coppia del comitato olimpico russo Stepanova/Bukin e i canadesi Gilles/Poirier, tutti racchiusi in un punto e mezzo. A meno di clamorosi errori delle tre coppie di testa la gara per le medaglie sembra piuttosto chiusa, ma c’è sicuramente spazio per poter ambire al quarto posto da parte della coppia italiana che si giocherà tutte le chance nel libero di lunedì mattina.
TEAM RETORNAZ PERDE ANCORA – Una sconfitta che brucia. L’Italia del curling maschile viene battuta anche dai padroni di casa della Cina per 12-9 e perde la terza partita di fila complicando quasi irreversibilmente la corsa alle semifinali. Partita nata in salita per Retornaz e compagni che non sono stati bravi a far girare l’incontro anche quando sembrava che l’inerzia potesse cambiare, soprattutto tra il sesto e il settimo end. Adesso serve un vero e proprio miracolo, a cominciare dalle partite di domani con Russia e Svizzera.
ITALIA DEL BIATHLON SUFFICIENTE – Nella sprint maschile il migliore degli italiani è Lukas Hofer, al traguardo quattordicesimo con un errore al poligono (in piedi). Buona anche la prova di Thomas Bormolini, un errore a terra per l’italiano, che si riscatta in piedi e termina la sua fatica al ventitreesimo posto. Sbaglia due bersagli invece Dominik Windisch, proprio gli ultimi due del poligono in piedi, e finisce trentesimo al traguardo. Niente da fare per Tommaso Giacomel, quattro errori totali, che chiude fuori dai sessanta e non si qualifica per l’inseguimento di domani. A trionfare il norvegese Johannes Boe davanti al francese Quentin Fillon Maillet e al fratello Tarjei Boe.
GLI ALTRI RISULTATI – Nella staffetta femminile di sci di fondo la formazione italiana, composta da Anna Comarella, Caterina Ganz, Martina Di Centa e Lucia Scardoni, chiude all’ottavo posto quasi a quattro minuti dalla Russia vincitrice. Nello skeleton Valentina Margaglio rimonta ma non basta: l’azzurra, autrice di una bella quarta prova, passa dalla sedicesima piazza di ieri alla dodicesima. In ogni caso le aspettative erano ben altre. Nel salto con gli sci, trampolino lungo, Giovanni Bresadola termina al trentacinquesimo posto. Infine, nei 500 metri del pattinaggio di velocità, i due azzurri Jeffrey Rosanelli e David Bosa chiudono rispettivamente al 19° e al 23° posto.