Serie A

Juventus, McKennie: “Vogliamo vincere tutto, ma facciamo un passo alla volta”

Weston McKennie
Weston McKennie - Foto Antonio Fraioli

Weston McKennie, centrocampista della Juventus, ha concesso un’intervista ai microfoni di DAZN: “Qui alla Juve abbiamo aspettative alte. Ovviamente, vogliamo arrivare lontano in tutte le competizioni, vogliamo vincerle tutte. Però, al momento, è meglio fare un passo alla volta e ragionare di partita in partita. Se iniziassimo a pensare, magari, alla finale di Champions League o a quella di Coppa Italia, perderemmo concentrazione sul campionato e su tutte le partite da giocare prima. Stiamo cercando di adattarci, di trovare il nostro ritmo e di avere un gioco fluido. Ripeto: tutto step by step. Qui sono felice. Una delle cose che sogni da giovane è giocare in un grandissimo club, con una storia importante, con tanti tifosi, e con una certa atmosfera. Ma il calcio è uno sport imprevedibile e hai sempre alti e bassi. Ho imparato che il calcio è un grande business e se non riesci a fare il tuo, in un club come la Juventus, rimpiazzarti è tanto facile quanto prenderti. Ora sono felice, sto facendo bene e spero di continuare così”.

Poi prosegue, con alcune curiosità: “La mia passione per Harry Potter (da qui la sua esultanza dopo i gol, ndr) è nata in Germania. Mia nonna mi aveva comprato tutta la collezione dei libri di Harry Potter. Ho giocato anche a football per un po’ quando sono tornato negli Usa dalla Germania. Forse sarei diventato forte anche in questo sport ma per fortuna ho scelto il calcio. Mia madre è la mia prima tifosa, ancora mi manda i messaggi prima e dopo le partite. Pirlo e Allegri sono entrambi belle persone. Credo che la differenza più grande sia l’esperienza: Allegri allena da non so quanti anni, ha già lavorato alla Juventus e conosceva già alcuni giocatori, sa come funziona. Pirlo ha finito da poco la carriera da calciatore ed è passato direttamente ad allenare una squadra come la Juventus, dove ci sono tanta pressione e molte aspettative. Pirlo sa gestire perfettamente la pressione, lo ha fatto per tutta la sua carriera, ma credo sia un po’ diverso quando non puoi fare niente concretamente da bordocampo”.

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