Landucci vuol dire poker. Alla seconda panchina del vice di Allegri, squalificato tre anni fa nella finale vinta prima di lasciare i bianconeri, arriva un’altra vittoria della Juventus con quattro gol segnati, proprio come accaduto contro la Roma in campionato. Stavolta, però, niente ribaltoni per cuori forti: il risultato contro la Sampdoria è netto, nettissimo, e il 4-1 con cui la Vecchia Signora stacca il pass per i quarti di finale (avversaria Sassuolo o Cagliari) di Coppa Italia è il miglior modo per approcciarsi a due mesi di fuoco in cui si deciderà il futuro della squadra nei confini nazionali e in Europa.
Ci sono solo buone notizie per la Juve: torna Danilo (schierato da centrale) e dimostra di essere in buona forma, Rugani ancora titolare e capace anche di andare in gol, Arthur metronomo preciso. Il gol preso – da Andrea Conti, appena arrivato alla Samp – è l’unica nota negativa, perché per il resto Morata va in gol, anche se su rigore, dopo che se ne era visto annullare uno, e Dybala, entrato nel finale, fa lo stesso, su un gentile omaggio della difesa doriana. La Joya, stavolta, esulta: non cerca nessun amico in tribuna, ma sorride e arringa la folla, dimostrando sul campo di poter segnare quando è in condizione. Saluta il pubblico e chiama il rinnovo: la società però ha ribadito che se ne parla a febbraio.
In casa doriana arriva l’ennesimo ko, questo abbastanza scritto visto che di fatto la squadra è andata a Torino per obbligo di firma. Con il vice Tufano in panchina dopo il siluramento, a tratti inaspettato, di D’Aversa. E con Giampaolo che è pronto a tornare dopo il suo ottimo triennio coi blucerchiati. Strano destino quello di Giampaolo e Allegri, che si erano scontrati tre anni fa per l’ultima volta prima di lasciare le rispettive panchine. E che oggi erano assenti, ma sempre concentrati sui rispettivi obiettivi.