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Djokovic perde il ricorso e sarà espulso: non giocherà gli Australian Open

Novak Djokovic - Foto Ray Giubilo

Novak Djokovic ha perso il ricorso in appello contro la decisione del Governo dell’Australia di cancellargli per la seconda volta il visto di entrata nel Paese. Il tennista serbo, che paga errori burocratici e le sue posizioni no vax, sarà dunque espulso dal paese nelle prossime ore e non potrà giocare gli Australian Open, primo Slam dell’anno che ha vinto nove volte e del quale è campione in carica. La Corte Federale, dopo oltre otto ore di dibattimento, ha deciso che non sussistono le ragioni per annullare il procedimento del ministro per l’immigrazione. Nole, dunque, sarà cancellato dal tabellone principale e al suo posto subentrerà un lucky loser. Una decisione che desta scalpore e che sta segnando una delle pagine più controverse dello sport.

Il posto del tabellone di Djokovic sarà preso dall’italiano Salvatore Caruso, primo lucky loser a subentrare. Salgono dunque a dieci gli azzurri al via del primo Slam dell’anno. Deluso dalla sentenza il tennista serbo: “Sono estremamente deluso dalla sentenza della Corte che ha respinto la mia richiesta di riesame giudiziario della decisione del Ministro di annullare il mio visto, il che significa che non posso rimanere in Australia e partecipare agli Australian Open. Ora mi prenderò un po’ di tempo per riposarmi e riprendermi, prima di fare ulteriori commenti su questo. Rispetto la sentenza della Corte e collaborerò con le autorità competenti in relazione alla mia partenza dal Paese. Infine, vorrei ringraziare la mia famiglia, i miei amici, la mia squadra, i tifosi e i miei compagni serbi per il continuo supporto. Siete stati tutti una grande fonte di forza per me”.

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