MotoGP

MotoGP, Stoner: “Piloti di oggi troppo orgogliosi: così non si può imparare”

Casey Stoner - Foto motoracereports - CC-BY-3.0
Casey Stoner - Foto motoracereports - CC-BY-3.0

Casey Stoner ha rilasciato alcune dichiarazioni a Motogp.com. L’ex pilota australiano si è espresso sull’avventura al Team Repsol Honda con Dani Pedrosa come compagno di squadra. Queste le sue parole: “Diventare compagno di squadra di Pedrosa è stata la cosa migliore che mi sia mai capitata perché gli anni precedenti in Ducati, anche se non voglio essere frainteso, non sono mai riuscito a guardare i dati del mio compagno di squadra (Nicky Hayden) per sapere come andare più veloce. Con Dani ho potuto vedere cosa era capace di fare in alcune parti della pista, con la stessa moto. Mi distruggeva. E io pensavo ‘ok, cosa è sta facendo di diverso? Non ho copiato il setup perché seguo la mia direzione e cose del genere, ma a volte attaccavo le cose in modo leggermente diverso e sono stato in grado di imparare molto. Questo mi ha dato molta più forza, sapendo di avere qualcuno così veloce con cui pulire alcune delle mie debolezze”.

Stoner ha così proseguito: “Il mio punto di forza è stata un po’ la mancanza di orgoglio. Penso che troppi piloti ne hanno troppo, nel senso che non vogliono cambiare. Non vogliono adattarsi, vogliono che la moto si adatti a loro. Dicono sempre ‘non si adatta al mio stile, non posso avere un buon feeling’. Se non succede, fallo accadere. Se la moto non funziona per te, sei tu che devi funzionare per la moto. C’è sempre un modo per far funzionare le cose. Se hai troppo orgoglio, puoi non imparare mai”. Sui rivali storici: “Jorge Lorenzo aveva tante cose che avrei voluto, la capacità combattiva di Valentino Rossi e il modo in cui leggeva le gare. Ma quello da cui ho imparato di più nella mia carriera è stato Dani Pedrosa, il modo in cui riusciva a trovare velocità a volte ti lasciava senza parole, ti dicevi ‘come diavolo fa questo?”. 

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