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Lorenzo Sonego, soddisfatto ma non sazio: non accettare limiti è la chiave per stupire ancora

Lorenzo Sonego
Lorenzo Sonego, Coppa Davis - foto Ray Giubilo

In quello che può definirsi l’anno della definitiva consacrazione del tennis italiano nel mondo, Lorenzo Sonego può affermare con orgoglio di aver dato la sua parte. Il 2021 del ragazzo torinese ha portato tante soddisfazioni, un best ranking, una vittoria contro un attuale top 10 ma soprattutto la vittoria contro un campione Slam, che nello specifico risponde al nome di Dominic Thiem. Le energie spese sono state moltissime, soprattutto perché in alcuni casi Lorenzo è dovuto andare oltre le sue doti tecniche per superare sé stesso e i suoi avversari; è evidente che aver ritrovato gli spettatori gli abbia dato tanta motivazione e nuovi stimoli, che in alcune specifiche circostanze è stato capace di trasformare in puro carburante per competere.

Il 2020 di Sonego si era chiuso con l’ingresso in top 40, e l’impatto con la nuova stagione non è stato dei più semplici; ciò non gli ha comunque impedito di trovare i quarti di finali a Montpellier e gli ottavi al Masters 1000 di Miami, dove a chiudergli le porte in faccia fu Stefanos Tsitsipas. Una rinnovata fiducia nei propri mezzi è arrivata con l’Atp 250 di Cagliari, unico trofeo della stagione, vinto in finale contro Laslo Djere in 3 set; aldilà del trofeo, la vittoria è servita come vera e propria catapulta per il 26enne, il quale ha poi sfondato le porte della top 30 grazie alla ‘settimana da Dio’ vissuta al Foro Italico. Sulla terra rossa romana, dopo essersi imposto su Gael Monfils e Gianluca Mager, ha sconfitto Thiem in una partita pazza ed infinta, prorogatasi sino a notte fonda; non sazio, ha costretto alla resa Andrey Rublev, raggiungendo la prima semifinale in carriera di un 1000, dove ad attenderlo c’era Novak Djokovic. Nel tripudio del Campo Centrale, ha avuto il merito di giocarsela alla pari contro il numero uno del mondo per due parziali, salvo poi doversi arrendere nel terzo.

Da quell’incontro in poi, Sonego ha saputo mantenere quell’aura di fiducia e quella convinzione di poter andare anche oltre le proprie capacità, continuando a servire con grandissima precisione e a mantenere lo scambio sia di dritto che di rovescio; sull’erba di Eastbourne solo Alex De Minaur è riuscito a piegarlo in 3 lunghissimi set, ma ciò non gli ha tolto spirito in vista di Wimbledon. La cavalcata ai Championships è di fatto l’ultimo guizzo di un’annata positiva, ma a Londra, dopo aver raggiunto per la prima volta gli ottavi in un torneo dello Slam, ha ceduto in 3 parziali al padrone di casa Roger Federer. Dalle Olimpiadi di Tokyo in poi è avvenuto un calo di risultati comprensibile, che non gli ha comunque impedito di trovare gli ottavi di finale a Cincinnati, e soprattutto le due belle vittorie ottenute in Coppa Davis.

Attualmente al numero 27 del Ranking ATP, il torinese stesso non può che essere complessivamente felice di quanto fatto, sebbene sia probabilmente consapevole che una troppa incostanza di risultati vada evitata; se non c’erano dubbi riguardo le sue capacità sulla terra rossa, stupisce in positivo la campagna su erba, dove ha vinto il 67% degli incontri giocati (6 partite su 9). Dove può spingersi Sonego in futuro? In un tennis sempre più “giovane”, dove molte nuove leve stanno già facendo risultati importanti, Lorenzo arriva leggermente in ritardo; la top 20 dista ‘solo’ 7 posizioni e deve assolutamente crederci perché possiede le caratteristiche adatte per entrarvi. L’impressione è che spingersi oltre, a quasi 27 anni e con il livello dei primi 15 del mondo, sarà un po’ più difficile; la speranza è che, come accaduto fino ad ora, lui stesso non accetti limiti e non guardi in faccia a nessuno, così da lasciare ancora una volta tutti a bocca aperta.

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